Gli amanti di Magritte e l’attesa dell’amore

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“Lo sai come si fa a riconoscere se qualcuno ti ama? Ti ama veramente dico?

Credo che sia una cosa che ha a che vedere con l’aspettare. Se è in grado di aspettarti, ti ama”.

A. Baricco

Ma è davvero così? Abbiamo avuto modo di appurare che anche chi è impaziente, quando ama impara ad aspettare. Aspettare stimola la nostra immaginazione con cui colmiamo il vuoto che deriva dall’attesa. E si progetta l’intera esistenza intorno all’attesa della persona amata. È quello che è successo al protagonista del romanzo “L’Amore al tempo del colera“.

“Capita che sfiori la vita di qualcuno, ti innamori e decidi che la cosa più importante è toccarlo, viverlo, convivere le malinconie e le inquietudini, arrivare a riconoscersi nello sguardo dell’altro, sentire che non ne puoi più fare a meno… e cosa importa se per avere tutto questo devi aspettare cinquantatré anni sette mesi e undici giorni notti comprese”.
L’amore ai tempi del colera” di Gabriel García Marquez

E proprio di questa attesa, della quale parla Marquez, la ritroviamo in uno dei quadri più famosi al mondo: Gli amanti di Magritte.

La versione più famosa del quadro “Gli amanti”, è del 1928 ed è conservata al Museo Moma di New York. In altre versioni, gli amanti sono dipinti a viso scoperto.

Invece in questa, il pittore copre le due figure con un lenzuolo bianco, che avvolge le loro teste, in modo di celare le identità.

Fa da schermo per chi guarda. Ma, per quanto il lenzuolo bianco copra i volti e le espressioni dei due personaggi, li rende vivi.

Gli amanti di Renè Magritte evocano l’illusione del bacio. Non dimentichiamo che ci troviamo nel 1928, a pochi anni dall’epidemia spagnola, in cui le mascherine allora, come oggi, coprivano il volto.

Il tessuto bianco, quasi asettico, nasconde i volti in un’isolata individualità. Il bacio come ricerca di contatto, diviene in questo modo incomunicabilità, impossibilità di raggiungersi fisicamente .

Una rappresentazione che oggi si presta benissimo a raccontare i rapporti sociali distanziati.

L’assenza di contatti fisici, porta a farci riflettere su quanto sia cambiata la socialità di ognuno di noi.

Moltissime coppie sono state ostacolate nel vedersi per la pandemia.

Come la coppia del quadro di Magritte, erano impossibilitati al contatto, non erano coperti da sottili veli, ma separati da mura.

Potevano sì vedersi, ma attraverso uno schermo, che era il “velo” che li separava dalla persona amata.

“Gli Amanti” di Magritte sono rappresentati in modo che uno tende verso l’altro, cercando di sfiorarsi, ma il bacio resta lì in bilico, tra i corpi. I due amanti, sono uniti da una travolgente passione. Ma un bacio diventa “impossibile”.

Lo stesso spettatore vive queste emozioni , non appena il quadro si presenta ai suoi occhi.

Si avverte una vera e propria rottura tra ciò che è nascosto e ciò che è visibile, tra il desiderio di unirsi con l’altro e la sua irrealizzabilità.

Una scena sospesa in un’atmosfera attuale e un ricordo vivido sono ciò che rendono questo dipinto un capolavoro. “Les Amants” diventa il manifesto dei sentimenti di attesa, della disperazione.

Ma perchè Magritte copre i volti con un velo bianco?

L’uso del panneggio coprente, ricorre spesso nella tecnica di Magritte.

A soli 12 anni, Magritte visse in prima persona un grave lutto, la morte della madre suicida gettatasi in un fiume.

Al ritrovamento del corpo, la vestaglia le copriva il volto, ed è la medesima maniera adottata nella descrizione degli innamorati che raffigurò molti anni dopo. Come a ricordare quel momento così tragicamente impresso in lui.

Quale messaggio si può cogliere dal dipinto di Magritte?

Oltre l’angoscia per l’impossibilità della congiunzione fisica, si può leggere il destino dei due amanti con una diversa chiave?

E se il pittore surrealista avesse voluto dimostrare la solidità dell’amore, un amore così forte e stabile che non necessita di percepire, di avvertire e di sfiorare?

Magritte nuovamente lascia libera interpretazione allo spettatore, preso dalle proprie emozioni.

E cosa si trova dinnanzi chi ammira il quadro ? Un amore fermo al capolinea, che non riesce, non può, anche se vorrebbe, continuare la sua corsa!

Come non ricordare la canzone di Caterina Caselli “Il volto della vita “, brano che descrive l’attimo in cui ci si ritrova dopo tanto tempo e tanto immaginare quel momento.

Con il corpo sono qui
Ma la mente mia non c’è
Sta volando dietro te
E ti raggiungerà
I miei occhi sono chiusi
Ma ti vedo molto bene
Stai uscendo da una casa e
Corri verso me
Il volto della vita ah ah
Il volto dell’amore
Hai capito che mi ami
Fra la gente stai correndo
Sopra un’auto stai salendo e
Corri verso me
Luci rosse sulla strada
E pallore sul tuo viso
Il tuo amore si è riacceso e
Corri verso me

Il volto della vita ah ah
Il volto dell’amore

Con il cuore ancora in gola
Stai correndo sulle scale
Con il sole nelle mani
Corri verso me
E qualcuno ha bussato
Il tuo viaggio è terminato
Io mi alzo per aprire
Apro e vedo te
Il volto della vita ah ah
Il volto dell’amore
Il volto della vita ah ah
Il volto dell’amore

Angela Amendola

Clicca sul link qui sotto per leggere il mio articolo precedente:

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