Giuseppe Abbati

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Giuseppe Abbati

“Stradina al sole”

Olio su tavola 26 x 23

Luogo di conservazione: ignoto.

Nato a Napoli nel 1836 in una benestante famiglia, Abbati, figlio del pittore Vincenzo, seguì i genitori prima a Firenze nel 1842 e poi a Venezia dal 1846 dove formò la propria cultura artistica frequentando due anni dopo l’Accademia di Belle Arti.

Nel 1858 la famiglia Abbati ritornò nuovamente a Napoli.

Nel 1860 Abbati si unì alla Spedizione dei Mille e perse un occhio nella battaglia del Volturno.

Alla fine di quell’anno si trasferì a Firenze, frequentando l’artistico Caffè Michelangelo insieme con i pittori Signorini, Cabianca e il critico Diego Martelli.

Nel 1863 alle Promotrici di Torino e di Firenze espose dipinti eseguiti en plein air con tecnica “macchiaiola”.

Partecipò nel 1866 alla III Guerra di Indipendenza, arruolandosi volontario bersagliere.

Venne fatto poi prigioniero nella battaglia di Custoza e internato in Croazia.

Rientrato a Firenze nel dicembre del 1866, si stabilizza nella tenuta di Diego Martelli a Castelnuovo.

Morso dal proprio cane il 13 dicembre 1867, morì a soli 37 anni di idrofobia all’Ospedale di Firenze.

“STRADINA AL SOLE”

Una stradina quieta di periferia chiusa fra vecchie mura, è percorsa da una figura solitaria.

La donna, vestita di nero, si protegge la testa con un ampio cappello giallo dall’intensità del sole estivo.

La luce che si diffonde appare come uno scudo luminoso che si oppone all’invasione dei rumori della città, quasi a voler cancellare ogni traccia di vita.

La scena è pervasa da una melanconica atmosfera quasi poetica.

Opera quasi simile a questa, e che si distingue per la medesima resa luministica di “Stradina al sole”, è “Via torta” di Telemaco Signorini (nella foto)

CONCLUDENDO:

L’opera si inserisce in un gruppo di studi degli anni 1861- 1863 dove Abbati prosegue la sua crescita negli effetti di luce, nei calibrati rapporti dei volumi delle vie di campagna o, come questo celebrato capolavoro, nelle ricerche di strade assolate.

La scelta espressiva dall’artista nel suggerire con grande perizia un angolo di Toscana antica andrà proseguendo anche in opere successive come “Via di Montughi” (nella foto).

Bruno Vergani

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