Giulia

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Ed ecco che è arrivata la notizia che nessuno di noi avrebbe mai voluto sentire.

È una pugnalata al cuore.

Sì, parlo di lei, la piccola Giulia, figlia e ragazza modello, uccisa per aver smesso di amare, per aver voluto bene a se stessa.

Qualcuno dirà che adesso è un angelo, a me non importa che sia angelo in cielo, avrei voluto solo che continuasse a vivere. Nessun genitore dovrebbe mai seppellire un figlio e come donna, come madre, non posso fare finta di niente.

Siamo rimasti per giorni col fiato sospeso, abbiamo sperato solo che si trattasse di una fuga volontaria, anche se non c’erano i presupposti.

Questa volta non servirà cambiare canale, è tutto vero, non un film o un documentario. Penso al terrore che ha sicuramente provato quella povera ragazza, il cui unico errore è stato quello di fidarsi del suo aguzzino.

Probabilmente lo avrà pregato di non farle del male, gli avrà promesso il perdono, avrà pianto e supplicato ma lui no, non ha avuto pietà di quella giovane donna che diceva di amare. È davvero questo l’amore?

L’amore è gioia e non possesso, l’amore ti rende migliore e non peggiore. Sto scrivendo sull’onda delle emozioni ed è meglio che io non mi esprima su di lui. Quel ragazzino a cui non si può dire di no, altrimenti urla, strepita, batte i piedi per terra, UCCIDE!

Voglio dire due parole a tutti i genitori, non è un mestiere facile, me ne rendo conto in prima persona ma educate i figli alla non violenza, insegnate loro che vivere è un terno al lotto, puoi vincere ma anche perdere. Insegnate ai figli che la vita non è fatta di farfalle e coniglietti ma è la vita, bella o brutta che sia, che ci piaccia o no.

La mia generazione è stata educata da genitori che hanno vissuto la guerra, sono rimasti orfani, hanno patito la fame, genitori che con uno sguardo ci rimettevano in riga. Genitori che ci hanno insegnato la vita. Oggi no, abbiamo cresciuto i figli facendogli credere che tutto gli è dovuto e che il rifiuto non è ammesso.

Non è così.

Oggi ci sono due famiglie massacrate dal dolore, sapere che il proprio figlio è un assassino non è una consolazione, anche se non è più in vita. Dover seppellire una figlia che con innocenza stava costruendo la propria vita, è una tortura.

Meditiamo tutti e indirizziamo i figli alla vita vera.

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