Questa è la storia di una bambina speciale che in questi giorni ha meritato di avere un posto in prima fila sulle pagine dei notiziari televisivi e dei giornali mentre il suo tenero faccino faceva il giro del web in poche ore.
Ma cosa avrà di singolare questa bambina di soli 10 anni di nome Fiammetta Melis, chiamata la “Heidi del lockdown” ?
Beh, non so a voi, ma a me già piace da morire il suo nome.
Questa dolcissima ragazzina frequenta la quarta elementare di Mezzolombardo.
Sua mamma, impegnata al lavoro, non può permettersi il lusso di lasciare la sua bimba a casa a causa del lockdown, per cui la soluzione più opportuna si è rivelata quella di affidare Fiammetta al suo papà per tutta la mattinata.
Massimiliano è un pastore di origini sarde che possiede una mandria di 350 capre che porta a pascolare tutti i giorni in Val di Sol.
E Fiammetta, munita della sua pesante felpa, col cappellino di lana verde e bianco, grazie a un piccolo tavolino siede dinnanzi al suo PC per iniziare la sua giornata scolastica in dad.
Ma non si trova come tante sue coetanee al calduccio della stanzetta con il termosifone acceso, con un bicchiere di latte e qualche biscotto a portata di mano.
No, lei è in un luogo meraviglioso: a 1000 metri di altezza.
E così, mentre ascolta la sua lezione di storia, può capitare che passi una capretta e la saluti o che il papà abbia bisogno per pochi minuti del suo aiuto.
E lei, studente diligente e ubbidiente, in questo paradiso della natura dimostra di essere non solo una ragazza virtuosa, ma di avere anche un grande spirito di adattamento.
E allora accade che, mentre in diverse piazze italiane ci sono studenti che protestano contro la dad, Fiammetta non ci pensa neppure per un attimo ad abbandonare le sue montagne, le sue caprette e il suo PC.
Perché lei ha trovato la sua dimensione in questa distesa di monti incontaminati e animali da pascolo.
Diciamolo chiaramente che per Fiammetta la dad è stata un successo.
“Al mattino mettiamo il computer su un tavolino in piano e poi ho anche una sedia. Accendiamo il computer così posso entrare subito in video lezione, preparo i quaderni e ci metto anche un sassolino altrimenti il vento mi gira le pagine. È bello, mi dà ispirazione per scrivere e mi rende più felice e anche interessata”.
La storia di Fiammetta ci dimostra che anche a 10 anni si può avere la maturità di affrontare un disagio, perché fare lezione in dad – è vero – non è come farla in presenza ma si può anche sviluppare una disponibilità all’adattamento per cui una lezione a distanza può diventare gratificante e originale.
Perché cosa c’è di più bello che fare lezione a 1000 metri di altezza sotto un cielo terso e il verde del prato che colora di speranza la mente e il cuore?
Piera Messinese
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