Felicia Kingsley: la nuova regina dei romanzi Rosa

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Non è strano che nell’era in cui tutto è digitale, si cerca tutto in rete, persino l’amore, si sente un gran bisogno di romanticismo e di amore che duri per sempre?

I giovani da qualche anno si sono avvicinati ai libri che raccontano storie d’amore, anche se non sempre a lieto fine. Chi non ricorda la bellissima storia narrata in “Tutta colpa delle stelle“?

Dell’amore si parla da secoli, attraverso poesie, romanzi, opere, sonetti, canti.

Chi non ricorda le vicende letterarie di Romeo e Giulietta, o I promessi sposi o ancora l’innamoramento infinito di Dante Alighieri per Beatrice, o quello di Petrarca per Laura?

Ma anche se è difficile descrivere veramente cosa sia, l’idea che noi ci facciamo di questo sentimento, esso riflette esattamente chi siamo, i nostri desideri, i nostri valori, le nostre aspettative.

E così, signori miei, parlare male dei romanzi rosa è troppo facile.

Chi lo fa, finge di non sapere che nella vita si può gustare con lo stesso piacere una semplice bibita come la Coca Cola o lo champagne, senza dover scegliere e dire quale sia più buona.

Ad esempio, nei periodi di stress una lettura leggera fa bene all’anima.

Il romanzo rosa, poi, ha una storia del tutto onorevole e da non disprezzare.
I libri romantici hanno quasi tutti la stessa struttura, molto spesso un lieto fine, o uno drammaticissimo.

C’è sempre una persona o un impedimento che ostacola l’amore fra un giovane e aitante uomo e una giovane e sognante donna.

Spesso la protagonista femminile trasforma un giovanotto bello e tormentato o un” maledetto”, in un ragazzo per bene.

Negli ultimi anni il genere rosa si è unito con altri generi, e fatti diventare dei film.

Chi non ricorda Twilight, la storia d’amore con creatura soprannaturale?

Stabilito quindi che, il romanzo rosa non è necessariamente roba solo per donne sciocche e senza cervello. Per chi non lo sapesse Umberto Eco, seguiva Beautiful.

E possiamo definire Jane Austen “un’autrice di romanzi rosa” come le sorelle Brontë?

E queste signore sono tutte autrici di riferimento delle loro discendenti.
Ed arriviamo alla regina dei romanzi rosa italiana: Liala.

Di lei Aldo Busi diceva: Liala è una regina e non ho mai incontrato testa coronata più composta di questa.
E la descrive amorevolmente come una creatura di irragionevole bellezza, di una nobiltà superiore.

Con i suoi impeccabili tailleur color pastello il suo stile tutto italiano ha mantenuto intatto, fino alla fine, lo charme fatto di cura dei dettagli e impagabili tocchi di stile, senza mai trasformarsi nel feticcio mostruoso di se stessa.

Novantotto anni di vita ,morì per un ictus, appena uscita dal coiffeur.

Orgogliosa, testarda, elegantissima, si metteva anche il filo di perle quando la sera si sedeva in salotto per guardare la televisione, Liala aveva il suo carattere di ferro. E riuscirà Felicia Kingsley a prendere il posto di Liala nell’Olimpo rosa ?

Amori appassionati, protagoniste irresistibili, disastri sentimentali, una scrittura brillante e ambientazioni affascinanti: sono questi alcuni degli ingredienti che rendono i libri di Felicia Kingsley una garanzia.

Dopo aver debuttato nel 2016 con il suo primo romanzo auto pubblicato, “Matrimonio di convenienza”, l’autrice (all’anagrafe Serena Artioli, architetto modenese classe ’87) ha conquistato il grande pubblico, diventando una delle penne più prolifiche e amate.

Per me che sono “cresciuta” a pane, Nutella e Liala, è stata una sorpresa scoprirla nel suo nuovo libro.Una ragazza d’altri tempi” di Felicia Kingsley porta i lettori in un viaggio affascinante nella Londra del 1816, un’epoca di balli, feste e inviti a corte.

La protagonista, Rebecca Sheridan, è una brillante studentessa di Egittologia e una devota lettrice di romance Regency. La sua vita nel ventunesimo secolo le sembra oppressiva e priva di spazio personale, e le delusioni amorose nel mondo moderno l’hanno portata a sognare un amore come quelli dei romanzi che adora.

Tutto cambia durante una rievocazione storica in costume quando Rebecca si ritrova improvvisamente catapultata nel 1816.

Dopo l’iniziale shock, comprende che ha l’opportunità di vivere il sogno di ogni appassionata di romance Regency: essere una debuttante corteggiata dalla crema dell’alta società londinese.

Ma capita a noi lettrici di romance, di essere adocchiate qualche volta con un punta di derisione ed etichettate come lettrici non serie.

I romanzi rosa hanno sempre rappresentato una fuga, una pausa felice, un momento di stacco dai ritmi frenetici e dalle tensioni del quotidiano.

C’è chi fuma la sigaretta, chi si concede un dolce, chi un’ora di shopping…io mi concedo un bel romanzo rosa.
Il lieto fine, cosi deriso dai lettori sprezzanti, lo trovo confortante come la fiamma che brucia in un camino, come il profumo dei biscotti appena sfornati. E se fuggo dalla realtà giusto il tempo di leggere un libro, quando torno al quotidiano lo faccio con spirito più leggero.

Del resto non ho bisogno di aprire un libro per conoscere quanto la vita possa essere dura e crudele, mi basta accendere il telegiornale o leggere la cronaca dei quotidiani. E, soprattutto, ciascuno di noi combatte le proprie battaglie personali che spesso, da sole, bastano a rendere certe giornate insopportabili.

Perché quindi non concedersi una storia che ci regali emozioni positive, che ci sollevi lo spirito dalle pesantezze quotidiane?

Angela Amendola

Clicca il link qui sotto per leggere il mio articolo precedente:

Il ritorno a casa

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