In questi ultimi giorni la guerra al Covid-19 è diventata ancora più cattiva perchè il virus sta sferrando il suo attacco finale, quello che non avremmo mai voluto vedere: vaccinati vs non vaccinati!
Questo essere microscopico è riuscito a seminare morte dappertutto, ad uccidere tanti nonnini nella solitudine e disperazione più totale, ha spezzato il cuore di molti sfortunati che si sono visti privare di un affetto caro senza poter portare conforto con una carezza, con un sorriso, con un abbraccio.
Ci ha separati, ci ha abituati ad una condizione di necessaria solitudine per poter sopravvivere alla sua cattiveria.
Ma non possiamo accettare che il Covid ci metta gli uni contro gli altri.
Mai come in questo momento abbiamo bisogno di condividere sentimenti di umana solidarietà.
Il vaccino si è rivelato da sempre un’arma di difesa contro tutti i morbi più cattivi che hanno attraversato l’umanità nel corso dei secoli.
Abbiamo sconfitto grandi malattie e siamo chiamati a credere nella scienza e nei “suoi miracoli“.
Ma dobbiamo anche essere convinti che il Covid non sia una banale influenza.
Quando sai di essere positivo, ti cade il mondo addosso, ti senti franare il terreno sotto i piedi.
Non pensi di essere fortunato e di poter essere asintomatico, pensi il peggio.
Ed ogni giorno che passa si ringrazia il Signore di essere ancora tra le pareti domestiche e non abbandonato al proprio destino in un letto di ospedale (nella ipotesi più ottimistica).
Si vivono giorni da incubo. Provate a chiedere a chi lo ha vissuto sulla propria pelle.
Fatte queste doverose premesse, è giusto anche rispettare chi, per svariate motivazioni, non si sente fiducioso, chi non riesce ad accostarsi alla campagna di vaccinazione con la giusta serenità.
Allora, evitiamo gli scontri e siamo solidali.
Non dimentichiamo che stiamo tutti dalla stessa parte, che stiamo combattendo contro un solo nemico invasore.
È evidente che in questa fase delicata dell’evento pandemico siamo chiamati ad una grande lezione di civiltà.
Non lasciamoci trovare impreparati!
Piera Messinese
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