Édouard Manet (dodicesima e ultima parte)

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Édouard Manet (dodicesima e ultima parte)

“Colazione sull’erba”

Olio su tela 208×264 cm

Musée d’Orsay, Parigi

“Colazione sull’erba” è il più famoso dipinto di Manet.

Inizialmente non fu accolto benevolmente dalla critica e dal pubblico perché secondo alcuni creava scandalo.

I motivi dello scandalo erano dovuti alla presenza di una donna completamente nuda.

Manet si allontanò anche da un’altra regola accademica: il rispetto della prospettiva. Nel quadro vediamo infatti sul fondo una seconda figura femminile: stando alla prospettiva classica, avrebbe dovuto essere molto più piccola di come è realmente.

L’arte moderna, però, si proponeva di cambiare le regole tradizionali della pittura, tra cui il rispetto delle proporzioni.

“COLAZIONE SULL’ERBA”

Il quadro raffigura un pranzo all’aperto.

Nella scena si vedono due uomini e due donne che si riposano tra lo spazio di un bosco sulla riva della Senna ad Argenteuil, un comune non lontano da Parigi.

I due uomini sono interamente vestiti, la donna in primo piano è invece completamente nuda mentre la seconda donna, che si intravede sullo sfondo, è in leggera sottoveste e si sta rinfrescando le gambe nel fiume.

I due uomini sono raffigurati in un momento di pausa dopo una passeggiata, durante la quale i personaggi hanno approfittato del tempo a disposizione per conversare e, come è evidente, fare un picnic.

Infatti, nell’angolo a sinistra del dipinto accanto alla donna nuda rappresentata in maniera molto naturale e disinvolta come dimostra la sua posizione con le gambe raccolte, sono ancora visibili i resti del pasto.

La “colazione”, che dà il titolo anche al quadro, è raffigurata come una natura morta: una cesta con qualche frutto, una bottiglia di vetro vuota e del pane caduto sulla tovaglia.

CONCLUSIONE:

Sappiamo che per la donna nuda fece da modella Victorine Meurent, una pittrice all’epoca diciannovenne, che posò anche per l’altra figura femminile.

I due uomini invece in primo piano sono Gustave Manet, fratello del pittore e, in primo piano, lo scultore olandese Ferdinand Leenhoff, cognato dell’artista.

Bruno Vergani

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