Drago: antagonista o eroe?

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Il drago è una creatura leggendaria, caratterizzata da possenti ali e con la caratteristica di sputare fuoco.

Nella cultura occidentale è visto in modo negativo: portatore di distruzione; mentre nella cultura orientale è una creatura portatrice di fortuna e bontà. Come sempre, questioni di punti di vista.

Ma quanti personaggi incontriamo nelle storie, camuffati dall’apparenza bella ed elegante, e draghi di brutto aspetto, caratterizzati da un animo buono?

“Le fiabe non raccontano ai bambini che i draghi esistono. I bambini sanno già che i draghi esistono. Le fiabe raccontano ai bambini che i draghi possono essere uccisi”.

Gilbert Keit Chesteton

Partiamo dal presupposto che non vi sia alcuna intenzione di uccidere nemmeno i draghi, il nostro obiettivo è imparare a riconoscere cosa si cela dietro l’apparenza di un drago e capire di chi fidarsi e da chi difendersi.

Nella mitologia nordica si narra di eroi, maghi, streghe, giganti e non solo, e, uno degli elementi fondamentali, oltre quelli mitologici, è la Natura.

Essa nelle descrizioni rappresenta due condizioni contrapposte: il freddo e il ghiaccio che racchiudono poteri e malvagità e, il calore e la luce del sole che rappresentano il bene, inteso anche come bene prezioso.

Gli eroi delle storie devono affrontare e sconfiggere mostri terribili, draghi che rappresentano il male del mondo e, in questo duello, emergono le qualità degli eroi: coraggio, astuzia e forza. In questi scontri è presente un altro oggetto simbolico: la spada, fedele alleata dei guerrieri, talvolta caratterizzata anche dal suo essere magica.

In altri racconti invece, ad esempio “La volpe e il drago” di Fedro, il drago rappresenta l’avarizia, come interprete di un custode inerte di un immenso tesoro, che si limita a difendere come unico bene prezioso.

Ma il nostro drago preferito è Grisù, il draghetto, protagonista di una serie animata, caratterizzato dal suo sogno: voler diventare un pompiere.

Un desiderio anomalo visto che i draghi sono caratterizzati proprio dall’elemento del fuoco, quasi un voler rinnegare la propria identità.

Grisù odia il fuoco, pensa che sia inutile e dannoso, anche perché quando si emoziona il nostro piccolo amico sputa senza controllo fiamme ed incenerisce ciò che ha difronte.

Grisù non riesce a valutare come positivo il fuoco, ma ci incanta con il suo animo buono e irruento, inclusa la sua timidezza.

Anche lui, grazie alla sua emotività sincera, scoprirà il valore di ciò che per lui aveva solo un’eccezione negativa: il fuoco.

Grisù imparerà ad apprezzare l’elemento principale che lo contraddistingue e che ne caratterizza la sua unicità, valorizzandone i lati positivi.

E con questo pensiero di valorizzazione individuale che vogliamo crescere, ricordando che ogni trama ha il suo rovescio, ma noi vogliamo custodire e rispettare sempre il meglio.

di Simona Trunzo

Clicca sul link qui sotto per leggere il mio articolo precedente:

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