Scostò la tenda per guardare fuori. Il vento puliva l’aria , i cani abbaiavano felici , il silenzio accompagnava la sua paura .
Lui come sempre a quell’ora era lì.
Come un albero che nasce improvvisamente dal terreno , con tutte le fronde rigogliose , coi fiori a segnalare agli uccelli di essere un rifugio felice.
Lei lo guardava da lontano .
Innamorata come non avrebbe saputo spiegare , come non avrebbe potuto immaginare .
Eppure non lo aveva mai sfiorato.
Sì, qualche sguardo furtivo , rubato , cercato .
Qualche timido sorriso invitante , qualche vestito diverso a suggerirgli …questo l’ho messo per te .
Il tempo disegnava ricordi mai vissuti , speranze indefinite , racconti davanti al fuoco in una timida sera d’inverno .
Avrebbe voluto che lui , sorpreso di incontrarla la fermasse , chiedendole qualsiasi cosa , anche che ora è , e poi continuasse a parlare senza accorgersi che il tempo passava , che il sole era fuggito , che le luci creavano nei suoi occhi strani riflessi , quasi fossero in riva al mare e le onde si fossero fermate li , tremanti.
Avrebbe voluto che finalmente lui l’abbracciasse forte , per sottrarla al mondo , agli altri , per indicare a tutti che oramai lei era solo per lui e lui era solo per lei .
Lui fermo vicino alla sua macchina non si era accorto che lei lo stava guardando .
Parlava al telefono distratto , rideva , chissà con chi .
Le dita tra i capelli per combattere quelle folate di vento che si divertivano a attorcigliare le ciocche , a confondere i pensieri .
Lei , pensava , se ora le sue dita fossero sul mio viso , come i pennelli di un pittore traccerebbero facilmente i confini della felicità , riuscirebbero con pochi colpi a dipingere il sorriso più bello che si potrebbe immaginare , scaverebbero dune nel cuore .
Le mani tormentavano i bordi della tenda , lasciata lì a coprire il rossore che la vergogna di quel sentimento provocava .
Eppure lo sapeva , lo sentiva che era lui ciò che voleva , era lui l’uomo con cui passeggiare di sera , con cui spegnere la luce di notte per poi fare l’amore . I
sogni l’avevano accompagnata fin quando da bambina si immaginava ballerina ed effettivamente era riuscita a dimostrare la sua bravura senza però far diventare quel sogno la sua vita .
Era una donna molto bella , molto timida , molto riservata e questo purtroppo la nascondeva agli occhi di chi si accontentava di tutta quella massa incolore a disposizione .
Lui però , era sicura , l’avrebbe guardata con occhi diversi , l’avrebbe riconosciuta , le avrebbe sorriso e finalmente senza dire niente le avrebbe sfiorato le labbra con eleganza sussurrando : “ Era tanto che volevo farlo “.
Nel frattempo lui aveva finito la sua telefonata ed era entrato in macchina per andare a lavorare . Improvvisamente , si voltò verso di lei guardandola sorpreso ed un sorriso gli fiorì sulle labbra .
Lei tremò , le sue gambe quasi cedettero e dovette aggrapparsi alla tenda per non cadere . Il cuore esplose .
Ora non aveva più dubbi.
Domani sarebbe stato il giorno giusto . Del resto era San Valentino …
L’amore si diverte a giocare con noi
perche sa che i bambini
quando giocano sono felici.
Maurizio Gimigliano © Copyright 2021
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