Credevo fosse amore…

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E finalmente!

Adesso non ci resta che… sperare o se preferite “Pensavo fosse amore… invece era un calesse” (M. Troisi).

Il 2020 finalmente è andato e da pochi giorni è iniziato il 2021 (che in inglese si legge two thousand twenty-WUHAN)…

A parte le battute stupide, io mi sento come se avessi attraversato un deserto arido e se vedessi un’oasi all’orizzonte pur nei “fumi di un miraggio”.

Non è vicina e potrebbe anche essere solo un maledetto miraggio ma “adesso non ci resta che sperare” e, come dice il nostro Presidente Mattarella, FARE I RI-COSTRUTTORI, immagine che mi piace particolarmente perchè mi fa pensare a mio padre muratore (non impresario edile – muratore) che su come si costruisce se ne intendeva davvero!

Un signore anziano, saggio, di quelli di paese, con la coppola e la sigaretta accesa, pericolosamente alla fine, fra le labbra ruvide a rischio bruciatura, mi ha detto:

Hai visto i cinesi? Lo hanno fatto apposta. Loro già tenevano pure il vaccino. Prima hanno “spruzzato” il virus nel mondo e poi loro si sono disinfettati. Così adesso loro stanno bene e noi no. Loro guadagnano tanto denaro e noi chiudiamo i negozi. Pure mio nipote chiude perché se uno non può uscire che li compera a fare i vestiti?”.

E in effetti io confesso che guardando le feste di fine anno in Cina e come la loro economia sta tirando, forse zio Domenico … mah!!!

E proprio alla fine del 2020, Zhang Zhan, ex avvocato diventata citizen journalist, è stata condannata a 4 anni di carcere per le sue dirette da Wuhan sulla crisi del Covid-19.   La sentenza del tribunale di Shanghai, maturata dopo una breve udienza, recita “per aver raccolto litigi e provocato problemi” in merito alla segnalazione di fatti riguardanti la pandemia quando, nella città focolaio del virus, ancora si parlava di “polmonite misteriosa”. I resoconti di Zhang, 37 anni, sono stati a febbraio condivisi sui social media, attirando l’attenzione delle autorità. Zhang Zhan ha partecipato al processo su una sedia a rotelle in cattive condizioni di salute.

Per carità! Lungi da me alimentare sospetti e rancori verso la Cina e le sue Autorità… però… a Roma e in tutta Italia aprono in continuazione super mega store cinesi che adesso non solo vendono “roba loro” ma anche “prodotti di marca” a prezzi più competitivi in modo tale che “uno s’affaccia per comperare la schiuma da barba Gillette che magari risparmia” e girando fra gli scaffali, sempre magari porta a casa “una cineseria” che tanto costa poco e poi, alla fine, va bene uguale.

Ma dove caspita li prendono i soldi?

Un ragazzo italiano per fare un investimento qui nel suo Paese, magari al Sud, può contare su 4 (davvero 4) incentivi per la maggior parte complicati in modo pazzesco se non inutili, erogati da tale Invitalia, un Ente anche lui “tanta fuffa”, mentre questi arrivano, comprano locali enormi a Roma (quindi costosissimi) e non solo e in 4 e 4 … 8 … li riempiono di una quantità spaventosa di roba almeno la metà della quale solo “spazzatura a tempo”.

Provate a dare una occhiata approfondita agli incentivi di Invitalia e alle modalità di presentazione delle domande: Resto al Sud, Cultura Crea, Smart Start Italia, Smart Money, Nuove Imprese a Tasso Zero,… Autoimprenditorialità, Autoimpiego… una quantità di programmi ed incentivi per la creazione  e lo sviluppo di imprese e lavoro che solo a leggere, capire, registrarsi, accedere, scaricare i moduli, fare business plan… viene da piangere.

Gli investimenti cinesi all’estero cresceranno del 10% rispetto al 2020 sfiorando i 120 miliardi di Yuan (19,67 Miliardi di dollari).

La crescita del 10% rimarrà un target per i prossimi 5 anni” – ha di recente dichiarato l’Assistant Trade Minister – “A breve, il valore degli investimenti esteri cinesi supererà quello degli investimenti degli stranieri in Cina“.

E la domanda è:

“Ma come fanno loro…in Italia, un Paese dove la pressione fiscale è altissima, a pagare affitti così alti, comprare in contanti aziende e capannoni?”.

La risposta è abbastanza semplice, inattesa e disarmante.

Quando un aspirante imprenditore cinese arriva nel Belpaese, viene accolto e aiutato da altri cinesi che lo ospitano, gli trovano alloggi e gli danno persino i soldi per iniziare la sua attività ed ovviamente tutto ha un prezzo. Fanno rete. Punto. Non c’è altro, molto altro da aggiungere. Un vero esercito silenzioso che sta conquistando il mondo e, data la qualità dei loro prodotti, letteralmente inquinando questo mondo.

Peraltro il “made in italy” è diventato costoso e di scarsa qualità in un mercato che ormai non può più permettersi di pagare maestranze italiane a caro prezzo.

In virtù di ciò abbiamo una pesante delocalizzazione; in Italia, le aziende chiudono, riaprono all’estero portando via saperi e competenze, sfruttando e sottopagando lavoratori esteri per poi rivendere porcherie in Italia, mentre i lavoratori italiani si ritrovano disoccupati senza alcuna prospettiva, Covid o non Covid.

E allora cerchiamo di mettere un bel punto e andare a capo magari iniziando proprio da Invitalia e dalla educazione a fare impresa fin dall’asilo?

Fare impresa non è una cosa riprovevole anzi dà molta soddisfazione al di là dei pur indispensabili ritorni economici.

E iniziamo da una bella riforma di Invitalia e dei tanti Enti che dovrebbero sostenere la proiezione industriale interna ed estera del nostro Paese e dare lavoro ai nostri ragazzi.

Magari facciamolo a valle di una seria Politica Industriale Nazionale anche al fine di poterci permettere di mandare “a quel Paese” gli egiziani che per 4 fregate se ne fregano di Regeni…

Confesso che mi sforzo costantemente di cogliere nelle dichiarazioni dei politici non un vero e proprio Piano ma anche e solo un qualunque filo conduttore che coerentemente con le nuove sfide globali, tracci un percorso concreto e misurabile di sviluppo compatibile, una strategia per questo nostro Paese nel decennio 2020-2030.

Non ne trovo mentre a Napoli chiude la Whirlpool…

E allora mi permetto di dare 10 suggerimenti 10 sulla base di quello che la pandemia dovrebbe averci insegnato elencando alcune priorità sulle quali investire tempo, idee e denaro.

La Sanità non deve più essere territorio dei “soliti amici degli amici” ma Centro Unico Nazionale di eccellenza per la tutela della salute dei cittadini tutti non in funzione della loro collocazione per punti cardinali.

La Tecnologia. Di big data, spazio, internet veloce, telemedicina, teledidattica “seria”,…  non se ne può più fare a meno.

Infrastrutture diffuse, capillari, moderne e di qualità non ponti che crollano nel Paese di Leonardo Da Vinci!

Reti all’avanguardia non acquedotti che perdono mediamente il 40 % dell’acqua trasportata (non tutti sanno, che “salire” da un nodo a valle acqua potabile fino ad un rubinetto di una abitazione posta in montagna costa una quantità di energia impensabile per superare il dislivello… se “salgo” l’acqua e per strada la butto alla fine sono solo un idiota).

Green transition. Una seria agenda di dismissioni e riconversioni di prodotti, processi, energia e lavorazioni che danneggiano l’ambiente. Italia plastic & carbon free in 3 massimo 5 anni.

Formazione. Scuole di qualità. Rete Universitaria Nazionale Integrata non Atenei in concorrenza.

Cultura. Beh in un Paese che possiede il più grande patrimonio culturale a livello mondiale, con oltre 4.000 musei, 6.000 aree archeologiche, 85.000 chiese soggette a tutela e 40.000 dimore storiche censite, ecc… basta far pagare 3, 5, 10 euro a visitatore per sito e il totale viene da solo. Senza dimenticare che l’Italia è anche “arte a cielo aperto” con le sue coste, le sue riserve e paesaggi naturali…da proteggere e tutelare con fermezza.

Asset strategici. Non è possibile avere “soci stranieri” nelle grandi Aziende strategiche del nostro Paese come quelle che operano nelle telecomunicazioni, nella viabilità, nella finanza, nell’energia… Non è tollerabile svendere l’Alitalia per un manipolo di manager incapaci…

Solidarietà e protezione sociale. Abbiamo una delle migliori Protezione Civile del Mondo. In Italia esiste una rete di volontari fiore all’occhiello per senso civico, preparazione e slancio. Questo è un patrimonio da valorizzare e sostenere non deprimere.

Fisco e Finanza… Lotta seria all’evasione, Zone Franche al Sud e Finanza perché alla fine puoi avere grandi idee ma se non hai i soldi per realizzarle, meglio non raccontarle a nessuno…e basta con questa burocrazia… denaro rapido e responsabile ai giovani con nuove idee non a investitori che vengono dall’estero e dopo aver preso una marea di soldi dallo Stato, a Napoli chiudono la Whirlpool!

2 COMMENTS

  1. Un articolo che ho letto con molto interessante e che sarebbe utile leggessero quelli che attualmente governano, purtroppo, con scarsi risultati. A proposito degli scaltri cinesi, mi viene in mente un vecchio detto che recita così: “All’ombra dei fessi nascono i furbi!” Purtroppo e, sebbene ne avessimo tutte le ragioni, sono troppe e vanagloriose le arie che ci diamo per il nostro glorioso passato e per le nostre esclusive abilità artigiane attuali. Sul passato e sulle vestigia che considero il nostro petrolio e che invece come tanti babbei trascuriamo, stendo un velo pietoso. Ci vorrebbe più amore per la nostra storia , la nostra arte e tutto quello che ci hanno lasciato e molta più concretezza, più astuzia e lungimiranza e, forse un pizzico di cinismo in più nel condurre gli affari, purtroppo, queste sono doti che all’italiano mancano…e non mi soffermo a elencare i difetti, sarebbe molto lungo. Eppure, se siamo in queste condizioni è anche colpa mia, dell’autore dell’articolo e di tutti noi. Del nostro documentabile immobilismo ed egoismo. Ognuno di noi cura il suo orticello senza badare a quel gran giardino che è la nostra Italia. La stiamo rovinando. E allora…Ogni popolo ha il governo che si merita!

    • Sono d’accordo. Personalmente però non condivido la logica di individuare e assegnare colpe a 360 gradi. L’Italiano rimane un Popolo di tifosi e purtroppo in politica non si svincola da concetti superati quali destra, sinistra, centro, estremisti, ecc… “squadre” che alla fine “giocano” solo per vincere un campionato a “botte di promesse”. Ma l’Italiano è anche un popolo di persone non stupide per cui se i media e la politica “alimentano la partita”, allora tutti tifano per far vincere la propria squadra, i propri interessi. Occorrerebbe a mio avviso un deciso intervento a livello di Legge Elettorale e di norme per l’accesso alla pubblica rappresentanza che definiscano una volta per tutte la qualità di coloro che accedono ai pubblici poteri perchè la democrazia è uno status che presuppone elevatissime qualità di chi assume l’onere di mantenerla e guidarla. Grazie per il suo gradito commento. Giuseppe De Nicola

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