Caos Scuola 2024

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Caos Scuola 2024

Una caldissima estate si preannuncia per il corpo docenti italiano, ancora prima della data del solstizio e delle previsioni meteo. La calda estate sofferente, di speranze, di paura, di divisioni.
Il mondo scuola, con i suoi autorevoli docenti è ormai in completo subbuglio, in particolare il comparto precario che è pari a più della metà dell’ intera popolazione docente.

I recenti decreti governativi su eventuali specializzazioni light per docenti di sostegno a carattere misto veloce, rapido, arraffazzonato tra indire e Ministero, la famosa politica creditoria dei CFU universitari 30/36/60 cfu posti pochissimi, costi altissimi, la data di uscita delle graduatorie provinciali così prematura rispetto all’ eventuale strutturazione dei percorsi abilitanti che di fatto, elimina la possibilità di ingresso, dunque in prima fascia di noi centinaia di migliaia di docenti con i dovuti requisiti.

L’ assenza dei percorsi abilitanti per noi triennalisti e ultratriennalisti , scavalcati dai neolaureati e dai cosiddetti docenti ingabbiati (ossia in possesso già di abilitazione su classe di concorso che vogliono abilitarsi su altra classe di concorso).

Ed ancora, la disparità sorprendente e disattesa della quantificazione di punteggio nelle graduatorie tra materia e sostegno, con punteggi altissimi che penalizzano i docenti con TFA in sostegno. Le mancate graduatorie di merito dello straordinario bis, denota l’ assoluto quadro inquieto che dipinge gli insegnanti, un Picasso con la sua Guernica.

Insegnanti divisi, insegnanti ormai in lotte interinali tanto care ai padroni che fondano da destra a sinistra il consenso proprio sul dividi et impera.

Insegnanti con picchi di ansia altissimi che vivremo questa estate e che rischierà di aprire le porte alla disoccupazione. Lo scriviamo sul Corriere della Sera, sul Fatto quotidiano, su Milano fan Page in un articolo curato da Ilaria Quattrone, io, Andrea e Valeria raccontiamo il rischio che ci aspetta a settembre 2024.

I numeri: 250.000 Mila docenti precari ultratriennalisti, rischiamo la disoccupazione e 29. 000 docenti di sostegno già in possesso di TFA rischiano lo scavalco nelle graduatorie,per tabelle di valutazione titoli inique, scellerate e non conosciute neanche dai Sindacati confederati.

A nulla valgono le piazze, i piantoni in viale Trastevere per chiedere al Ministro il riconoscimento del merito, un trattamento equo e soprattutto lo stop al mercato delle certificazioni. Oggi basta l’ acquisto… basta un centone e puoi ambire alla certificazione di competenze acquisite d’innanzi un computer da formatori talvolta discutibili.

No, non è Costituzionale che lavoratori ultra decennali siano ancora precari, no, non è Costituzionale che docenti che hanno vinto un percorso universitario di formazione sul campo serio del sostegno siano a spasso.

No, non è Costituzionale fare pagare a neolaureati un” pizzo legalizzato “di 2500 euro.

No.

Eppure la soluzione sarebbe: unire e non dividere, slittare le GPS, congelare il riconoscimento dei punti tra le tabelle e slittarli al 2026, fare partire i percorsi abilitanti insieme, non inventarsi specializzazioni light, e riprendere la cara vecchia e seria Siis, decretata defunta nel 2008 su base volontaria e con costi rapportati al reddito procapite.

Eppure la soluzione c’è :ampliare non tagliare, creare non accorpare, rispettare non zerbinare un intero corpo docente che oggi più che mai è ostile e arrabbiato perché in lotta coi suoi simili.

Gli alunni ne risentono, la scuola ne risente, il merito ne risente e poi le famiglie… le famiglie non dovrebbero mai scegliere un docente. Andrebbe posto d’innanzi alle scuole un avviso provocatorio : famiglie e scuola :”tenere fuori dalla portata dei bambini “.
La soluzione è essere compatti mai divisi.

Simona Bagnato

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