Benvenuta… Befana!

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Ha un naso adunco, scarpe

rotte, mento pronunciato, è vestita di soli cenci… e vola su una scopa logorata dal tempo.

È lei, la Befana… che, nella notte tra il 5 al 6 gennaio, fa visita ai bambini per riempire le calze lasciate appese al camino o vicino alla finestra, di dolcetti e caramelle o carbone e cenere, a seconda del comportamento che essi hanno avuto durante l’anno.

Il termine Befana deriva dal greco “Epifania” ovvero apparizione, manifestazione di Cristo ai popoli, rappresentati dai Re Magi.

La tradizione cristiana vuole che la Befana sia legata ai Magi che, mentre si trovavano in viaggio, videro una vecchietta a cui chiesero informazioni, invitandola a seguirli, per portare i doni a Gesù.

Ma la Befana rifiutò, per poi pentirsi di non aver dato neppure un regalo per il Re del mondo.

Ed è questo il motivo per cui la vecchietta fa il giro delle case, sperando cioè di trovare Gesù bambino.

La ricorrenza della Befana trova origine nei riti propiziatori pagani legati ai cicli stagionali, a loro volta connessi all’agricoltura, in particolar modo al raccolto dell’anno passato pronto a rinascere durante il nuovo.

I Romani associavano i riti al calendario romano e la dodicesima notte dopo il solstizio invernale, celebravano morte e rinascita della natura.

Credevano che in queste dodici notti ci fossero figure femminili che volavano nei campi coltivati per propiziare la fertilità.

La Befana si richiamerebbe anche a figure mitologiche classiche, come ad esempio Diana, dea della caccia e vegetazione, Satía dea della sazietà, Abundia, dea dell’abbondanza.

C’era un’altra festa che si svolgeva in inverno in onore di Giano e Strenia, (da cui deriva strenna natalizia), durante cui si verificava uno scambio di regali.

La chiesa condannò riti e credenze pagane per cui ci è rimasta la personificazione della Befana come una strega con la scopa che raffigura l’anno passato.

Ma cosa accade in questa magica notte?

La natura sembra essere in festa: gli alberi si ricoprono di frutti, gli animali parlano, le acque dei fiumi si trasformano in oro.

A noi non resta che preparare la calza… e attendere la manifestazione della luce divina al mondo intero.

Sì, perché le tradizioni hanno sempre un misto di sacro e di profano.

Buona Befana ed Epifania a tutti…

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Piera Messinese
Sono nata il 13 Novembre del 1966 a Lamezia Terme, in Calabria, ove risiedo. Sono sposata ed ho una figlia. Se dovessi scegliere un attributo che possa caratterizzarmi, questo sarebbe “eclettica”. Sono “governata da uno spirito fortemente versatile” che mi dà energia, per cui mi sento letteralmente assetata di nuovi stimoli. Sono innamorata della scrittura da sempre e la mia formazione classica ha contribuito a mantenere vivo in me tale sentimento. Grazie alla passione per i classici latini e greci in primis ed in seguito agli studi universitari in Medicina e Chirurgia, ho potuto rendere creativa la mia elasticità mentale. Ma “illo tempore fu il Sommo” a rubarmi il cuore e così “Galeotta fu la Divina". Amo, quindi, leggere e scrivere e ritengo che ciò sia fondamentale per la crescita di ogni individuo. Flaubert diceva: _”Non leggete, come fanno i bambini, per divertirvi o, come fanno gli ambiziosi, per istruirvi. No, leggete per vivere.”… Sono Socia Fondatrice di “Accademia Edizioni ed Eventi”, Associazione culturale con sede a Roma che si occupa di cultura e di promuovere il talento. Scrivo su SCREPmagazine, rivista dell'Associazione, su cui curo varie rubriche.

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