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Auguste Renoir
“Il Palco” (La Loge)
Courtauld Gallery, Londra
Olio su tela cm 80 × 63,5
Renoir, affascinato dal mondo dello spettacolo, affronta per la prima volta il tema del teatro dedicandogli uno dei suoi capolavori assoluti: “Il palco”.
L’opera, nel cogliere un momento di mondanità e di vita moderna, ci presenta un’immagine gioiosa e spensierata, ma nello stesso tempo elegante.
Questo dipinto seppur realizzato in studio conserva la spontaneità delle opere fatte in “plein air”.
Esposto alla prima mostra degli “impressionisti” nel 1874, ebbe un successo straordinario da parte del pubblico e della critica.
“IL PALCO”
La scena è raffigurata da Nini Gueule e da Edmond Renoir, fratello del pittore e compagno della modella, mentre si dilettano su un palco dell’Opéra di Parigi.
Nel dipinto domina la figura della donna con uno splendido abito da sera.
Ammirate nei loro palchi le belle ed eleganti dame parigine costituivano uno spettacolo nello spettacolo.
Perché i palchi erano luoghi da cui si poteva guardare ed essere guardate.
Lo splendido viso di Nini Guaule, dal profilo di una bellezza rinascimentale, si offre allo sguardo in tutta la sua luminosità concentrando l’attenzione dell’osservatore sui suoi lineamenti, valorizzati dal contrasto coloristico del bianco e nero dell’abito.
Come dimostra anche Edmond Renoir, che solleva il binocolo e lo sguardo verso il pubblico anzichè abbassarlo verso il palcoscenico.
Il colore nero acceso, fa da raccordo tra la figura della donna in primo piano e quella dell’uomo in penombra, mettendo ancora più in evidenza il bianco della camicia.
Mentre la mano guantata regge il cannocchiale e l’ermellino dietro le spalle, la scollatura e le guance sono rese più bianche dal luccicchío delle perle.
ll modellato delle carni si anima per la presenza dei tessuti e dei fiori.
CONCLUDENDO:
Renoir, nella rappresentazione è straordinariamente abile: ogni tocco annota un particolare e si armonizza all’insieme.
Il dipinto incanta e Renoir, come suo solito, omaggia ed esalta la donna, lasciando quasi indifferente l’uomo alle sue spalle.
Bruno Vergani