“Alla scoperta dell’Happy Park”

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I bambini:emisferi emozionali distinti, ma piccole anime accomunate da una sensibilità fuori da ogni regola.

La fantasia si alimenta attraverso le stimolazioni che avvengono a livello cognitivo del bambino, tramite proposte che abbiano la capacità di allettarlo in maniera incisiva, mediante le attività più disparate che l’immaginazione di un soggetto adulto possa concepire.

Non è affatto semplice riuscire ad attrarre con una certa facilità l’interesse di un infante in merito ad un’attività più o meno costruttiva.

Eppure vi assicuro che in seno alla mia città esiste un vero e proprio luogo magico, un posto che tutti i bambini desiderano frequentare con assiduità ed entusiasmo e dal quale non vorrebbero giammai assumere le distanze.

Questo luogo ha per nome “Happy Park”.

Si tratta di un ampio tendone all’interno del quale è possibile trovare qualsiasi gioco che la mente umana sia in grado di concepire: dai semplici e classici gonfiabili, che tanto attraggono i più piccoli, ai tipici giochi moderni che si avvalgono di sistemi tecnologici più complessi, attrattiva indiscussa per ragazzini in fase preadolescenziale.

“L’Happy Park” è quindi nelle condizioni di soddisfare le esigenze di chiunque desideri frequentare un posto sereno e allo stesso tempo goliardico, persino di chi manifesti esplicitamente il desiderio di festeggiare il proprio compleanno in un ambito differente e particolare.

Quanti ne festeggiò “il mio Francesco” in passato e credo proprio che la cosa si protrarrà per qualche altro anno, finché gli stimoli adolescenziali non prenderanno il sopravvento e subentreranno esigenze di carattere differente.

Ma desidererei  non pensarci troppo, adesso: Francesco è ancora il mio bambino.

Grazie al lavoro appassionato di una affiatatissima equipe di esperti animatori ed animatrici, i bambini hanno l’opportunità di giocare in totale sicurezza e con una dose smisurata di sano coinvolgimento.

Le giovanissime operatrici che si occupano dei ragazzi sono davvero tante ed indubbiamente preparatissime in materia di divertimento : Erika, Ivana, Marilù, solo per citarne qualcuna.

Ho avuto modo di interloquire con una delle più affiatate collaboratrici della struttura ludica, luogo che è di proprietà del Signor Giuseppe Parrino.

La ragazza in questione si chiama Irene.

Irene mi riferisce che non saprebbe immaginare la propria vita senza il suo lavoro perché ama il mondo dell’infanzia più di qualsiasi altra cosa esistente.

Ha tentato, nel corso del tempo, di ultimare i propri studi universitari, ma l’impegno che l’apprendimento nozionistico richiede inevitabilmente le impedirebbe di offrire massima dedizione a tutto ciò a cui tiene veramente.

Nonostante tutto ha deciso di non accostarsi solo ad esclusivamente all’universo dell’animazione e di ultimare il proprio percorso presso la facoltà di “scienze dell’educazione.” 

Pochissime materie, e conseguirà una laurea che le tornerà di certo utilissima nella sua professione.

Sa benissimo che sono in verità le vere passioni quelle che contribuiscono realmente a tenerci in vita e a garantire un assetto psicologico rassicurante e benefico.

E come non darle ragione!

Lo sguardo dei bambini si illumina innanzi alle figure delle animatrici all’opera e questo è di certo un aspetto sintomatico di grande benessere.

Purtroppo anche” L’Happy Park” ha risentito del maledetto periodo critico, imposto dall’inaspettata diffusione dell’infezione da COVID-19.

Nell’ultimissimo periodo e mediante il ricorso a tutte le misure precauzionali, un po’ per volta anche la suddetta struttura sta ricominciando a riaprire i battenti.

Credo fermamente che non esista un abitante della città di Alcamo che non abbia, almeno una volta nella propria vita, varcato la soglia di questo posto da “mille e una notte”.

Quanto c’è mancato, e quanto ci manca poterlo frequentare come accadeva alcuni mesi or sono, in piena libertà e con tanta gioia nell’approccio con grandi e piccini.

Mentre scrivo mi trovo proprio qui, provvista della mia consueta mascherina che provoca in me la solita sensazione di soffocamento.

Ma oggi mio figlio avvertiva il bisogno di un po’ di divertimento ed ho deciso di accontentarlo per un’oretta.

La scarsa affluenza aiuta ad evitare assembramenti.

È giusto così, la prudenza, nel caso di specie, non è mai troppa.

Mi guardo intorno: quanti colori, quanti volti sorridenti, che straordinaria accoglienza, malgrado la paura che non accenna a mollare un pochino la presa.

Quant’è bella la solidarietà nei momenti comuni di difficoltà.

Quant’è bella la vita… Nonostante tutto!

Maria Cristina Adragna 

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Maria Cristina Adragna
Siciliana, nasco a Palermo e risiedo ad Alcamo. Nel 2002 conseguo la Maturità Classica e nel 2007 mi laureo in Psicologia presso l'Università di Palermo. Lavoro per diverso tempo presso centri per minori a rischio in qualità di componente dell'equipe psicopedagogica e sperimento l'insegnamento presso istituti di formazione per operatori di comunità. Da sempre mi dedico alla scrittura, imprescindibile esigenza di tutta una vita. Nel 2018 pubblico la mia prima raccolta di liriche dal titolo "Aliti inversi" e nel 2019 offro un contributo all'interno del volume "Donna sacra di Sicilia", con una poesia dal titolo "La Baronessa di Carini" e un articolo, scritti interamente in lingua siciliana. Amo anche la recitazione. Mi piace definire la poesia come "summa imprescindibile ed inscindibile di vissuti significativi e di emozioni graffianti, scaturente da un processo di attenta ricerca e di introspezione". Sono Socia di Accademia Edizioni ed Eventi e Blogger di SCREPmagazine.

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