Alan Parker, uno dei registi di maggior successo, è morto a 76 anni.
Nato a Londra il 14 febbraio 1944, Alan Parker seguì studi universitari in arte e grafica e si specializzò tra la fine degli anni Sessanta e l’inizio dei Settanta come esperto pubblicitario. Lavorando in varie agenzie realizzò spot televisivi sviluppando una grande sensibilità per la cura dell’immagine, diventata poi l’elemento caratteristico delle sue opere. Esordì nella regia con Piccoli gangsters (1976), curiosa e vivace parodia del cinema gangster interpretata da bambini.
Negli anni divenne uno dei registi più importanti e tra i suoi film tanti divennero cult indimenticati:
Fame (Saranno famosi) da cui fu tratta la celebre serie tv anni 80, , Mississippi Burning, Fuga di mezzanotte , Angel Heart ed Evita.
Saranno Famosi ( Fame) rappresentò un vero inno alla danza, alla gioia, al sogno, alla musica e al desiderio di riscatto sociale attraverso l’arte. La School of performing Arts era davvero un mondo fatto di luci di ribalta, di ombre oscure e frustrazione ma di tanta sana ambizione e brama di successo.
In Birdy la guerra offre lo spunto per trattare invece un tema toccante: come uccidere i sogni. Il titolo del film è formato dalla parola bird (uccello) ed una Y a forma di uccello ad ali aperte. Birdy è il nome del protagonista, interpretato da Matthew Modine, che ,come tanti nella storia di tutti i tempi, sogna di poter volare come un uccello. E sappiamo bene cosa accade ad Icaro.
Mississipi Burning si getta invece nelle radici dell0dio razziale, della discriminazione e dei diritti dell’uomo.
Nel 1978 è stato il turno di Fuga di mezzanotte, racconto della vera storia di Billy Hayes (Brad Davis), incarcerato in una prigione turca. Il lungometraggio ha permesso a Oliver Stone, autore della sceneggiatura, e Giorgio Moroder di conquistare l’Oscar.
Insieme i suoi film hanno vinto 10 Oscar e 19 British Academy Film Awards.
Nominato commendatore dell’Impero Britannico nel 1995 e baronetto dalla regina Elisabetta nel 2002, Sir Alan Parker si è spento dopo una lunga malattia. L’annuncio della scomparsa è stato dato dal British Film Institute.
Nominato per due Oscar e grande protagonista ai Golden Globes e ai Bafta Awards, Parker è stato soprattutto un regista eclettico, multiforme e creativo.
Era capace di passare da film musicali come l’iconico The Wall dei Pink Floyd, (immancabile capolavoro di denuncia politica sociale) nell’82, all’Evita del ’96 con Madonna nei panni della carismatica argentina Eva Peron.
La Musica era parte della sua cinematografia e le immagini sapevano fondersi in un tutt’uno nella regia di Parker che riteneva questa sinergia una cosa «molto potente».
Nel 79 cedette la vittoria dell’Oscar a Michael Cimino con Il cacciatore e, dieci anni dopo, nell’89, a Barry Levinson con Rain Man.
Cinque anni fa aveva annunciato il ritiro. Aveva dichiarato «Ho fatto il regista dall’età di 24 anni – spiegò – ogni giorno è stata una battaglia, ogni giorno è stato complicato, una volta a litigare con il produttore la volta dopo con gli studios. Ma ho imparato in fretta, sono salito sul ring e ho rifilato pugni per tutta la mia vita. “
Sandra Orlando