Intervista telegrafica a Marisa Ciciani
Un pomeriggio di novembre del 2022 sfoglio una mia vecchia agenda per cercare il numero di telefono di una mia collaboratrice presso la segreteria particolare del Ministro delle Poste, on. Michele Di Giesi!
Trovo il numero e chiamo con una certa timidezza anche perché non la sentivo da luglio del 1981!
Mi risponde… e la gioia di risentirci, dopo oltre quarant’anni, ci assale!
Ci parliamo, ci raccontiamo e sul binario di qualche minuto ripercorriamo i vecchi tempi, la nostra collaborazione e questi quarant’anni trascorsi senza sentirci e vederci…
Qualcosa di meraviglioso, anche se rotto da una vena di tristezza, quando le chiedo di suo marito, mio ottimo amico: “Purtroppo – mi dice – è deceduto quindici anni fa!”.
“E tu – continuo – cosa fai adesso?”
“La pittrice! Vai su Google e mi trovi”.
Ci lasciamo con la promessa di prenderci un caffè in quel di Roma…
Il caffè non l’abbiamo ancora preso ma, cercandola qualche giorno fa per un saluto, le ho strappato una mini intervista.
Il suo nome?
Marisa Ciciani.
Fiore – Mostre che hanno visto la tua presenza?
Ciciani – Ho un quadro in mostra permanente presso il Museo Sciortino di Monreale e ho partecipato a numerose collettive presso il Castello Savelli a Palombara Sabina, presso il Castello Orsini di Soriano nel Cimino (VT), presso la Torretta Valadier di Roma.
Mie opere sono apparse anche presso le Mostre di Arte Contemporanea “Palazzo dei Congressi” della Selva di Fasano, del Gruppo Gonfalone Arte di Roma, della Galleria “Il Leone” in Roma, della Galerie de Paris via Margutta in Roma.
Nel 2010 ho partecipato alla collettiva delle Avanguardie Artistiche, nel 2012 del Premio Van Gogh, nel 2013 della Prima Biennale Internazionale Arte di Palermo, nel 2014 della Prima Biennale della Creatività, nel 2015 della Galleria Centro Storico in Firenze, nel 2016 dei Contemporanei nella Città degli Uffizi in Firenze, di Porto Franco e Spoleto Arte, entrambe a cura di Vittorio Sgarbi, del Premio Universale 4° Edizione Galleria Centro Storico Firenze, nel 2017 del Trofeo Internazionale Eccellenze Museali, nel 2018 del Premio Internazionale Brunelleschi di Firenze e della Biennale Internazionale d’Arte del Mediterraneo di Palermo, della 2^ Biennale Internazionale di Palermo e della Paolo Levi Prima scelta.
Fiore – Quando la pittura è diventata elemento fondamentale della tua identità?
Ciciani – Da sempre… il primo ritratto a matita lo feci all’età di 8 anni, ma poi la vita mi ha portata altrove.
Fiore – Qual è stata la tua prima personale?
Ciciani – Quella allestita nel 2015 presso le Sale del Bramante a Roma.
Fiore – E dopo come è proseguito il tuo percorso artistico?
Ciciani – Con la frequenza di corsi di pittura, scultura e nudo presso la Scuola di Arti Ornamentali S. Giacomo di Roma.
Fiore – Cosa provi quando inizi un’opera?
Ciciani – Tantissima gioia!
Fiore – E quando la ultimi firmandola?
Ciciani – Enorme soddisfazione!
Fiore – Chi o che cosa ti guida nella scelta dei colori?
Ciciani – L’istinto!
Fiore – Da dove nascono i tuoi lavori? Da esperienze di vita, da espressioni o esperienze personali idealizzate o dal tuo immaginario?
Ciciani – Da un’attrazione istintiva verso un soggetto.
Fiore – Quando il tuo mondo artistico è andato in pasto alla critica e ti sei messa in gioco quali sono state le tue sensazioni o le tue paure?
Ciciani – Ho assaporato tanta felicità e soddisfazione soprattutto quando sono stata scelta da Vittorio Sgarbi per partecipare a una mostra organizzata da lui.
Fiore – Parlami del luogo dove dipingi…
Ciciani – Solitamente a casa… ma un giorno alla settimana con alcuni amici pittori vado a dipingere fuori.
Fiore – C’è un artista a cui ti ispiri?
Ciciani – No!
Fiore – Se potessi incontrare un pittore del passato, chi vorresti e cosa gli chiederesti?
Ciciani – Caravaggio, e gli chiederei il segreto della sua luce.
Fiore – Come si è trasformata nel tempo la tua pittura?
Ciciani – Dai colori a tempera a quelli ad olio ma lo stile non l’ho mai modificato.
Fiore – C’è un formato o una tecnica che prediligi?
Ciciani – La tecnica, come ti dicevo prima, ormai è quella ad olio, il formato, quello medio perché è più facile da tenere a casa.
Fiore – Quanto di istintivo e di immediato c’è nella tua pittura?
Ciciani – Tutto!
Fiore – Per fare pittura, bisogna averla studiata?
Ciciani – Saper dipingere è un dono di natura, ma studiarla ti aiuta.
Fiore – Progetti per il futuro?
Ciciani – Il mio fatalismo!
Fiore – Un sogno nel cassetto?
Ciciani – Poter vendere le mie opere.
Fiore – Grazie, cara Marisa, e buon tutto…
Ciciani – Grazie a te… ti aspetto per quel caffè sospeso!
Vincenzo Fiore
Clicca il link ui sotto per leggere il mio articolo precedente:
“a tu per tu con…” Valerio Mattei Saman e il suo “Beatle-Magìa”