“a tu per tu con”… Marcella Rizzo, docente di italiano e latino

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Marcella Rizzo, docente di italiano e latino

AstraZeneca sì, AstraZeneca no!

Complotto sì, complotto no!

Siamo o meglio siamo stati quasi al gioco del cerino…

E nel frattempo abbiamo accumulato minuti, ore, giorni di ritardo nella catena delle vaccinazioni e nel liberarci del COVID-19 che tanti danni ha arrecato per lutti, danni alla psiche delle persone e all’economia.

Per non parlare dei leoni tuttologi da tastiera che hanno approfittato della sospensione per motivi “precauzionale” del vaccino e si sono buttati a pesce sull’argomento per conseguire il titolo di scienziati, virologi, epidemiologhi seminando ulteriore panico tra i cittadini vaccinati e in attesa di vaccinarsi con l’AstraZeneca dando voce e fiato ai no-vax.

Al riguardo ho voluto ascoltare una mia amica vaccinatasi con l’ “incriminato”.

Trattasi di Marcella Rizzo, nata nel 1967, sposata, con due figlie ventenni, laureata in lettere classiche, indirizzo storico-archeologico e attualmente docente di  italiano e latino presso il Liceo Scientifico Banzi Bazoli di Lecce.

Fiore – Oltre la scuola?

Rizzo – Mi occupo da anni di promozione della lettura e organizzo eventi culturali con la mia associazione culturale “Fermamente” tra cui “Ex libris, incontri con l’autore” e “Storie d’autore, Cutrofiano incontra”.

Fiore – Quando ti hanno chiesto la disponibilità per la vaccinazione con AstraZeneca hai dato subito il tuo assenso?

Rizzo – Subito perché  ritengo che vaccinarsi sia importantissimo e che questo sia l’unico modo per uscire dalla disastrosa e terribile situazione in cui ci troviamo.

Fiore – Sei stata sfiorata da dubbi e timori?

Rizzo – L’ho fatto mettendo in conto i rischi e vivendo gli ultimi giorni di notizie allarmanti e il relativo ritiro del vaccino con un po’ di timore ma fiduciosa nella scienza e nei numeri.

Alcune colleghe il giorno in cui dovevano somministrarci il vaccino hanno rinunciato, erano molto spaventate anche dal fatto che in alcune scuole della provincia avevano vaccinato con  il lotto incriminato e che poi è stato ritirato.

Fiore – Sintomi avvertiti?

Rizzo – I sintomi del vaccino sono piuttosto pesanti: febbre, dolori muscolari diffusi, mal di testa fortissimo, nausea, ma in 48 ore si sono risolti al meglio e senza strascichi con l’uso del paracetamolo.

Ritengo che soprattutto noi docenti dobbiamo dare l’esempio, in primis agli studenti, in quanto l’educazione alla salute è uno degli argomenti che noi trattiamo con i nostri ragazzi e che è diventato fondamentale nel curriculum scolastico.

Fiore – La paura dei vaccini?

Rizzo – E’ una paura che ritengo pericolosa, soprattutto con la cassa di risonanza dei social che amplificano e accrescono l’allarmismo così caro ai mass media.

I vaccini sono una delle conquiste più importanti della medicina e un fondamentale strumento per la tutela della salute pubblica.

Probabilmente la paura deriva da un meccanismo cognitivo per cui si percepiscono i probabili rischi degli effetti collaterali più concreti dei rischi della malattia stessa.

A questo si unisce una sfiducia nel sistema sempre più diffusa per cui le istituzioni vengono viste con sospetto. E Il complotto è diventato quasi un approccio naturale alla valutazione dei fatti.

Fiore  – Lo specchio dei nostri tempi?

Rizzo – Assolutamente sì. Aggiungo che tutto ciò è anche un grave pericolo per la nostra società.

Fiore – Perché tutto questo polverone su AstraZeneca?

Rizzo – E’ stato un polverone molto strano considerato che, a seguito della somministrazione dei vaccini Pfizer e Moderna, ci sono stati problemi anche di gran lunga superiori.

Non sono un medico, ma so leggere i dati, le reazioni avverse ai vari vaccini,  a tutti i vaccini come quello antiinfluenzale, così come le reazioni che abbiamo per l’assunzione di qualsiasi altro farmaco.

Fiore – Fingiamo che tu non abbia inoculato la prima dose del vaccino AstraZeneca. Alla luce di tutto quello che è successo avresti tentennamenti?

Rizzo – Assolutamente no! Ti dico anche che non vedo l’ora di inocularmi la seconda dose in modo da incominciare a vivere con maggiore serenità.

Nel frattempo, dopo l’EMA, anche l’Agenzia italiana del farmaco ha dato il via libera al vaccino AstraZeneca ritenendolo  “sicuro ed efficace per ogni fascia di età” e io scopro che la mia amica Marcella è la figlia di Marcello Rizzo, consigliere regionale della Puglia per svariati anni, che ebbi modo di conoscere negli anni settanta e apprezzare per le sue doti di umanità, eleganza e cordialità.

… a cura di Vincenzo Fiore

   …e Buon DanteDì…   

Clicca sul link per leggere il mio articolo precedente:

“a tu per tu con…” Flavia Imperi, Beppe Roncari e…

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Vincenzo Fiore
Sono Vincenzo Fiore, nato a Mariotto, borgo in provincia di Bari, il 10 dicembre 1948. Vivo tra Roma, dove risiedo, e Mariotto. Sposato con un figlio. Ho conseguito la maturità classica presso il liceo classico di Molfetta, mi sono laureato in Lettere Moderne presso l’Università di Bari con una tesi sullo scrittore peruviano, Carlos Castaneda. Dal 1982 sono iscritto all’Ordine dei Giornalisti, elenco Pubblicisti. Amo la Politica che mi ha visto fortemente e attivamente impegnato anche con incarichi nazionali, amo organizzare eventi, presentazioni di libri, estemporanee di pittura. Mi appassiona l’agricoltura e il mondo contadino. Amo stare tra la gente e con la gente, mi piace interpretare la realtà nelle sue profondità più nascoste. Amo definirmi uno degli ultimi romantici, che guarda “oltre” per cercare l’infinito e ricamare la speranza sulla tela del vivere, in quell’intreccio di passioni, profumi, gioie, dolori e ricordi che formano il tempo della vita. Nel novembre 2017 ho dato alle stampe la mia prima raccolta di pensieri, “inchiostro d’anima”; ho scritto alcune prefazioni e note critiche per libri di poesie. Sono socio di Accademia e scrivo per SCREPMagazine.

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