“A tu per tu con…” il progetto “Spes Panis” di Paola Marmo

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Paola Marmo e il suo progetto “Spes Panis”

  

8 marzo 2020, una data che difficilmente sarà dimenticata!

È il giorno del decreto “Io Resto a Casa” emanato per abbattere la diffusione della pandemia causata dal virus SARS-CoV-2 con la relativa chiusura delle attività non essenziali e la conseguente quarantena per tutta la popolazione.

Dopo i primi giorni di spensieratezza e quasi allegria incominciano, però, ad avvertirsi le prime difficoltà con molte persone e famiglie che vengono a trovarsi in stato di disagio per non poter uscire di casa e procurarsi i beni alimentari e le medicine e per mancanza di lavoro e quindi di liquidità.

Sulla scia di queste difficoltà, che diventano sempre più stringenti, incominciano a sorgere nel Paese, accanto alle associazioni di volontariato, iniziative di solidarietà e di aiuto dal basso tese ad alleviare queste nuove fragilità e ad aiutare le persone bisognose.

Una bella gara di solidarietà e di fratellanza per evitare che l’epidemia da Coronavirus mini in maniera irreparabile l’assetto sociale ed economico dei nostri territori.

Tra le tante testimonianze di generosità realizzate in risposta all’emergenza l’attenzione di ScrepMagazine si è soffermata su una particolare iniziativa messa in campo da Paola Marmo di Trani.

Paola Marmo nasce ad Andria, frequenta il locale liceo scientifico, si laurea a Bologna in Scienze politiche.

Nel 2011 avvia una attività imprenditoriale per la produzione di taralli.

Nel 2016 s’incammina nel mondo della panificazione con un corso di quattro mesi  a Milano presso il panificio di Davide Longoni, uno dei maestri della panificazione contemporanea, per continuare a tenere le mani in farina producendo pane per gli amici sino ad esportare il tutto nell’agorà del volontariato con il progetto “Spes Panis”.

Fiore: Come nasce il progetto “Spes Panis”?

Marmo: Il progetto “Spes Panis” nasce dal desiderio di rispondere alle necessità e ai disagi che la pandemia da COVID-19 ha creato e dalla speranza, sentimento guida a cui ognuno di noi si aggrappa nelle difficoltà e si rivolge agli strati più deboli e più fragili della città di Trani.

Un’iniziativa che lega la Speranza al Pane, l’alimento che, più di ogni altro, conferisce dignità a chi lo possiede.

Ecco perché “Spes Panis”,  palindromo di SPERANZA di Pane e Pane della SPERANZA.

Fiore: Situazioni come quella che stiamo vivendo hanno messo in moto la macchina della solidarietà, facendoci sentire responsabili della nostra vita e di quella degli altri, più sensibili e più coraggiosi e più bisognosi di “fare del bene”.

Marmo: Sono in effetti questi i sentimenti alla base della creazione  del progetto “Spes Panis”,  un laboratorio dedicato alla produzione di pane esclusivamente destinato ai più bisognosi, che si avvale dell’esperienza di un’associazione di promozione sociale già da tempo attiva sul territorio, l’Associazione Orizzonti di Trani, con l’approvvigionamento delle materie prime e della distribuzione dei prodotti.

La peculiarità di questa iniziativa è quella di creare una rete di volontari, con le dovute competenze nel settore della panificazione, disponibili a dedicare il proprio tempo al progetto e anche ad aprire le porte dei propri laboratori, molti dei quali purtroppo attualmente inattivi, per la realizzazione del pane.  

Ed ecco anche il richiamo ai ristoranti, ai bar, alle pizzerie, ai laboratori di cucina attualmente fermi ma anche a chi ha un minimo di esperienza nel settore della panificazione e abbia voglia di rispondere a questa chiamata di volontariato e di solidarietà.

Fiore: La durata del progetto?

Marmo: Fino a che ci sarà bisogno, noi ci saremo.

Fiore: Oggi, come non mai, sentir parlare di solidarietà, carità, volontariato fa cool… ma quanto è importante sporcarsi le mani per davvero?

Marmo: Per noi del progetto “Spes Panis” tantissimo.

Siamo entusiasti all’ennesima potenza anche perché il pane da sempre è simbolo cristiano di vita e di unione tra noi e nostro Signore Gesù Cristo che preghiamo ogni giorno per darcelo e non farcelo mancare.

E io, Paola, mi sporco le mani producendolo grazie alle porte aperte della pizzeria Supersantos e al preziosissimo contributo dell’Associazione Orizzonti che lo distribuisce.

Fiore: Mi si riferisce che il progetto è stato fortissimamente voluto da te.

Marmo: …sì, ma se non ci fosse stato il supporto del laboratorio della  pizzeria Supersantos e dell’ Associazione ORIZZONTI con la sua rete di volontari formati per la distribuzione di  questo nobile alimento alle famiglie in stato di fragilità, dovuta all’attuale emergenza, non sarebbe stato possibile realizzarlo.

Fiore: Il futuro?

Marmo: Sarebbe bello che questa iniziativa avesse un seguito anche oltre il COVID-19 e che, in ogni città, ci fosse un forno che avesse la sua ragion d’essere nel servizio agli ultimi…

Con la collaborazione di tutti si potrebbe!

… a cura di Vincenzo Fiore

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Vincenzo Fiore
Sono Vincenzo Fiore, nato a Mariotto, borgo in provincia di Bari, il 10 dicembre 1948. Vivo tra Roma, dove risiedo, e Mariotto. Sposato con un figlio. Ho conseguito la maturità classica presso il liceo classico di Molfetta, mi sono laureato in Lettere Moderne presso l’Università di Bari con una tesi sullo scrittore peruviano, Carlos Castaneda. Dal 1982 sono iscritto all’Ordine dei Giornalisti, elenco Pubblicisti. Amo la Politica che mi ha visto fortemente e attivamente impegnato anche con incarichi nazionali, amo organizzare eventi, presentazioni di libri, estemporanee di pittura. Mi appassiona l’agricoltura e il mondo contadino. Amo stare tra la gente e con la gente, mi piace interpretare la realtà nelle sue profondità più nascoste. Amo definirmi uno degli ultimi romantici, che guarda “oltre” per cercare l’infinito e ricamare la speranza sulla tela del vivere, in quell’intreccio di passioni, profumi, gioie, dolori e ricordi che formano il tempo della vita. Nel novembre 2017 ho dato alle stampe la mia prima raccolta di pensieri, “inchiostro d’anima”; ho scritto alcune prefazioni e note critiche per libri di poesie. Sono socio di Accademia e scrivo per SCREPMagazine.

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