Dedicata ad una delle città più belle del mondo …
VENEZIA
Venezia, mia diva,
non posso annegare,
io vengo dal mare,
conosco l’insidia.
Se celi perfidia
nell’acqua profonda
tu sappi che affonda
soltanto un ignaro.
Somiglio ad un faro
che ha vinto tempeste
ma un po’ di celeste
l’ho ben conosciuto.
Venezia, ho vissuto,
nel bene e nel male
e il tuo carnevale
non mi fa paura.
Di vile bruttura,
di maschere stolte,
ne ho viste più volte
crollar con piacere.
E tu, gondoliere,
mio fragile amico,
ti vesti d’antico
per poi traghettare.
Vorresti gridare
sull’acqua, in prigione,
ma qualche emozione
ti libera ancora.
È giunta ormai l’ora
di metter giù i remi
e in fondo tu fremi,
vuoi già ritornare.
Mi fai ricordare
un borioso Caronte,
sospiri su un ponte,
il cielo è una tenda.
Venezia, stupenda,
colombe nel vento,
io vado via a stento,
partir m’addolora.
Lirica tratta dalla raccolta “Aliti inversi” di Maria Cristina Adragna