“Un padre” di Maria Cristina Adragna

212214

UN PADRE

Un Padre semina passi per la strada irta,
lungo un tragitto ispido e governato da rovi.

Al transito di un figlio senza bussola nè riferimenti,
le impronte si faranno medicine per angosce e smarrimento.

Un Padre non completa mai un lauto pasto
prima che il figlio si sia saziato più di lui stesso
e, qualora il cibo non bastasse per sfamare entrambi,
egli si renderebbe totalmente privo di quel pane.

Un Padre sopprime ricordi infausti
perchè il figlio non incroci mai lo sguardo di un dolore bruto
e, se mai narrasse di accadimenti grigi come un cielo di Novembre,
lo farebbe unicamente per offrirgli insegnamenti.

Un Padre parcheggia la sua vita ai margini dell’esistenza:
guai se quel posto fosse avvistato per primo da suo figlio,
guai se quest’ultimo si impantanasse laddove la luce non arriva,
guai se le sofferenze si accanissero per errore
contro la fragilità del suo esile germoglio in balia dei venti.

Un Padre è un figlio non più in erba
che non riesce mai a perdonarsi facilmente.

E così, senza che nessuno nutra ombra di sospetto,
attende pazientemente conferme rincuoranti
da parte del suo piccolo uomo sognate e dalle ginocchia sbucciate.

Un Padre contiene tra le braccia
molteplici e variopinte sfumature della memoria
e, per ogni anno in cui non fummo presenti,
avrà sempre un aneddoto affascinante da raccontare,
un particolare remoto, che profuma d’antico.

Maria Cristina Adragna

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Maria Cristina Adragna
Siciliana, nasco a Palermo e risiedo ad Alcamo. Nel 2002 conseguo la Maturità Classica e nel 2007 mi laureo in Psicologia presso l'Università di Palermo. Lavoro per diverso tempo presso centri per minori a rischio in qualità di componente dell'equipe psicopedagogica e sperimento l'insegnamento presso istituti di formazione per operatori di comunità. Da sempre mi dedico alla scrittura, imprescindibile esigenza di tutta una vita. Nel 2018 pubblico la mia prima raccolta di liriche dal titolo "Aliti inversi" e nel 2019 offro un contributo all'interno del volume "Donna sacra di Sicilia", con una poesia dal titolo "La Baronessa di Carini" e un articolo, scritti interamente in lingua siciliana. Amo anche la recitazione. Mi piace definire la poesia come "summa imprescindibile ed inscindibile di vissuti significativi e di emozioni graffianti, scaturente da un processo di attenta ricerca e di introspezione". Sono Socia di Accademia Edizioni ed Eventi e Blogger di SCREPmagazine.

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