Tu chiamale se vuoi…

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Non parlerò di politica e nemmeno di elezioni.

Tanto è sotto gli occhi di tutti quanto è accaduto ma, e forse sarebbe il caso di spiegarlo a qualche “personaggio che brinda a vodka”, questa, nel bene e nel male, si chiama Democrazia.

Un termine fortemente imperfetto ma molto meno peggiore di tanti regimi, presunte Democrazie, con Presidenti “dittatori di fatto”, improvvisamente divenuti folli attorniati da altrettanti riverenti supini, che si mettono a buttare bombe a destra e sinistra.

Non voglio nemmeno parlare di COVID, di PNRR, di guerra, di vacanze alla “liberi tutti” e di ambiente al collasso…per quello basta la TV che non perde un minuto uno per ricordarci di tragedie, morti, incendi…ecc…ecc…

Il mondo d’oggi va così. Dove e fin quando non si sa…ma va così.

Vorrei invece fare una breve riflessione su due concetti: emozione e opportunità.

Perché sarebbe inopportuno pensare al proprio futuro e a quello dei propri figli? Sessantenni in jeans e maglietta che escono la sera per l’apericena…È opportuno? Diseducativo?

Quali emozioni generano nei giovani questi personaggi che fanno selfie opportunamente ritoccati su facebook, video cretini su tik tok e vanno a letto orgogliosi dopo aver postato l’ennesima frase copiata da chissà dove?

Già le emozioni.

Tornando da Roma verso Potenza percorro la Basentana, una bella, ampia e comoda superstrada che collega la Salerno- Reggio Calabria alla SS Jonica tagliando in due la mia Regione.

Da anni la Basentana è piena di cantieri, lavori che non finiscono mai, interi viadotti buttati giù e rifatti.

Ma prima del crollo di Ponte Morandi, quando tornavo a casa, percorrevo una strada che da un momento all’altro poteva sbriciolarsi sotto le gomme della mia auto?

E se così è, per fare MANUTENZIONE, era necessaria l’EMOZIONE dei morti a Genova per quel maledetto ponte crollato?

Consigli di Amministrazione che fanno Manutenzione solo dopo una violenta Emozione…

E per dare il buon esempio ai nostri ragazzi, che tipo di EMOZIONI dovremmo far nascere in loro?

Quella dell’apericena in jeans e maglietta in tarda età? È un esempio utile a far nascere in loro la giusta EMOZIONE del rispetto?

E per fare seriamente I VERDI (non quelli che vanno in Parlamento con la scusa dell’ecologia) dopo la valanga della Marmolada, che tipo di EMOZIONE dovremmo ancora vivere?

E per non buttare mozziconi di sigarette ancora accesi dal finestrino dell’auto innescando un incendio che dalle sterpaglie lungo la Basentana si è propagato fino all’abitato di Pisticci impegnando una marea di Vigili del Fuoco e due Canadair che per ore – ieri Sabato – hanno caricato acqua (proprio da quel mare sulla cui spiaggia io stavo bello sdraiato) da andare a scaricare lungo le pendici della collina su cui sorge il paese di Pisticci, che tipo di emozioni dovremmo ancora vivere?

Quella che ho vissuto io al ritorno guardando il pilota del Canadair che dopo alcune manovre, direi “difficili”, fra le colline attorno a Pisticci, si è allineato per svuotare il serbatoio del suo aereo proprio sulle fiamme?

Di certo una bella signora può aspirare ad una nuova vita.

È di certo comprensibile fare selfie per cercare in rete un nuovo compagno ma … se hai una figlia di appena sedici mesi, non è opportuno che tu la lasci da sola per giorni imbottita di tranquillanti…fino a farla morire.

E Diana, la povera bimba morta, è solo il simbolo di come stiamo trattando tutto…dagli esseri umani, ai boschi, dai pesci del mare, al pensionato che da casa sua guarda fuori attraverso un buco di una bomba in Ucraina!

Che INTENSITÀ dovranno avere le nostre EMOZIONI per comprendere che è davvero OPPORTUNO fare una MANUTENZIONE seria ed urgente di questa UMANITÀ, per dare il giusto esempio e la forza necessaria ai nostri ragazzi ed un futuro a questo magnifico Pianeta Terra?

Clicca sul link qui sotto per leggere il mio articolo precedente:

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