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TOULOUSE-LAUTREC (parte terza)
“Ballo al Moulin Rouge”
Olio su tela 115 × 149 cm
Museo d’arte di Philadelphia.
Alla fine del XIX secolo il “Moulin Rouge” era uno dei ritrovi più popolari di Parigi.
Ma il “Moulin Rouge”, ancora oggi, è conosciuto e apprezzato in tutto il mondo come il locale notturno per eccellenza della capitale francese.
Situato sotto la collina di Montmartre, il cabaret è stato inaugurato nel 1889 ed ebbe da subito un successo immediato.
Era un vero e proprio incontro della Parigi “bene” che raccoglieva scrittori, artisti, poeti, uomini d’affari, che dopo una lunga giornata di lavoro si abbandonavano allo stile di vita bohèmien.
“Ballo al Moulin Rouge” di Toulouse Lautrec è del 1890, realizzato subito dopo l’inaugurazione.
Il dipinto poi è stato esposto per molto tempo all’interno del locale, insieme a numerose altre opere dell’artista, finché non trovarono una giusta collocazione.
“BALLO AL MOULIN ROUGE”
I due scatenati ballerini al centro della composizione, protagonisti dell’opera, sono due vedette del Moulin Rouge.
La ballerina e cantante Louise Weber, conosciuta con il soprannome di “La Goule”, agita la sua gonna in modo vistoso e provocante danzando con Edme Etienne Renaudin, un brillante ed esuberante ballerino, suo amante e accompagnatore.
Louise Weber fu l’inventrice delle mosse del Can-Can, ballo che identificava il Moulin-Rouge e la Parigi di allora.
Splendida musa di Toulouse Lautrec, Louise è stata ritratta in molte altre opere dal pittore, ma una scelta sbagliata la portò a finire i propri giorni in una misera roulotte dove morì alcolizzata a 62 anni.
Parte del “Ballo al Moulin Rouge” è occupato anche da una misteriosa figura femminile.
Emerge in primo piano vestita di rosa con un vistoso cappello giallo e bianco, colta in tutta la sua eleganza e raffinatezza, accompagnata da una dama vestita di verde dall’abbigliamento più sobrio.
La particolarità di queste due figure è che il loro sguardo è rivolto stranamente verso il basso, pensose, facendole apparire quasi disinteressate al contesto in cui si trovano.
Alcuni soggetti presentano una forte espressione caricaturale, quasi esagerata, caratteristica tipica dell’artista.
Altri ospiti assistono al piacevole spettacolo chiacchierando e sorseggiando qualcosa da bere, nella più assoluta spensieratezza.
L’artista ha fissato sulla tela la mentalità dell’epoca, la personalità, il modo di condurre la vita in un momento storico e culturale che coinvolge anche la sottile arte del Can-Can e del Cabaret.
Henri de Toulouse Lautrec per risaltare l’ambiente ha utilizzato colori caldi, accesi e brillanti, le pennellate in parte appaiono frammentate e sfumate, mentre in altre si trasformano in un segno che mantiene viva l’atmosfera, ritraendo i vari effetti della luce che si susseguono nell’ambiente.
CONCLUDENDO:
Lautrec nel dipinto sceglie una composizione insolita: i protagonisti del quadro non sono rappresentati in primo piano ma in secondo piano, allungandone così la prospettiva e il senso del movimento.
Nel “Ballo al Moulin Rouge” colpisce il colore impiegato: in alcune parti è steso in campiture piatte e sfumate; in altre, come ad esempio nelle piume del cappellino della figura in primo piano o nell’abito della ballerina, si trasformano in segno.
Ai contorni guizzanti e mobili, Lautrec ha un’attenzione particolare per l’utilizzo dei colori rossi, in modo particolare delle calze della ballerina per accentuarne l’importanza.
Bruno Vergani