“Ti consegno a nuova vita” di Maria Cristina Adragna

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Un ultimo, salvifico abbraccio…E poi…

I medici dell’ospedale infantile “Regina Margherita” della città di Torino non accantonano le speranze sulle condizioni del piccolo Eitan, che è l’unico ad essere sopravvissuto all’immane tragedia della funivia Stresa-Mottarone, schiantatasi improvvisamente al suolo con ben quindici passeggeri a bordo.

Il personale del nosocomio mostra una buona dose di fiducia, seppur non resti tacita la cautela necessaria.

Il padre del bambino, Amit Biran è venuto a mancare a causa dell’impatto rovinoso.

L’amore nei confronti del figlio lo ha spinto ad avvolgere quest’ultimo in un forte abbraccio protettivo.

Il gesto paterno potrebbe essere stato determinante nel sovvertire il nefasto esito degli eventi ed avrebbe così evitato che il piccolino subisse il peggio.

Eitan, 5 anni, oggi mostra dei significativi segnali di ripresa.

Risponde molto bene alle terapie alle quali viene costantemente sottoposto e non ha riportato alcun danno neurologico, né dal punto di vista cerebrale né a livello del tronco encefalico.

Eitan si trova ancora in uno stato di sedazione ma i medici intenderebbero procedere, proprio a partire dalla giornata odierna, con un graduale risveglio.

È possibile offrire un personale contributo tramite una libera donazione, visitando la pagina web della Fondazione, per mezzo di bonifico bancario a Fondazione per la scuola della comunità ebraica di Milano-Bper Banca, Iban: IT62F0538701615000042207490, oppure mettendosi direttamente in contatto con la segreteria, scrivendo alla seguente mail: segreteria@fondazionescuolaebraica.it.

Aiutiamo il piccolo Eitan, rimasto ingiustamente da solo e senza saldi punti di riferimento.

Lui che, suo malgrado, è stato costretto ad imbattersi precocemente in un’evidenza difficile da comprendere : la vita, mai come in questa occasione, ha mostrato di essere veramente appesa ad un “filo”.

“TI CONSEGNO A NUOVA VITA” 

Figlio mio, stammi accanto,
voglio farti un dono eccelso,
cosicché racconterai
che un bel dì
spiccasti il volo.

Non v’è appiglio,
non c’è un molo
ma vedrai tutto dall’alto,
con un coraggioso salto
giocheremo di inventiva.

Sembra quasi un’astronave,
salperemo come eroi,
chi vorrà venir con noi
darà prova di valore.

Figlio mio, c’è un errore,
non potevo prevedere,
forse stiamo per cadere,
vieni qui, ti stringo forte.

Io non temo alcuna morte,
voglio ancor la tua salvezza,
con quest’ultima carezza
ti consegno a nuova vita…

Maria Cristina Adragna

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Maria Cristina Adragna
Siciliana, nasco a Palermo e risiedo ad Alcamo. Nel 2002 conseguo la Maturità Classica e nel 2007 mi laureo in Psicologia presso l'Università di Palermo. Lavoro per diverso tempo presso centri per minori a rischio in qualità di componente dell'equipe psicopedagogica e sperimento l'insegnamento presso istituti di formazione per operatori di comunità. Da sempre mi dedico alla scrittura, imprescindibile esigenza di tutta una vita. Nel 2018 pubblico la mia prima raccolta di liriche dal titolo "Aliti inversi" e nel 2019 offro un contributo all'interno del volume "Donna sacra di Sicilia", con una poesia dal titolo "La Baronessa di Carini" e un articolo, scritti interamente in lingua siciliana. Amo anche la recitazione. Mi piace definire la poesia come "summa imprescindibile ed inscindibile di vissuti significativi e di emozioni graffianti, scaturente da un processo di attenta ricerca e di introspezione". Sono Socia di Accademia Edizioni ed Eventi e Blogger di SCREPmagazine.

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