The Marvelous Mrs Maisel 4: un vulcano su Prime Video

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Sbarcata sulla piattaforma di Prime Video per la sua quarta e penultima stagione ( è stata già annunciata la quinta e definitiva) La meravigliosa Signora Maisel non finisce di stupire.

Vincitrice di una miriade di Emmy Awards in ogni stagione dei premi e osannata come una delle serie più intelligenti e ben fatte degli ultimi tempi, la serie è ideata da Amy Sherman Palladino, già autrice delle celebri Gilmore Girls di Una Mamma Per Amica ( serie lasciata alla 6 penultima stagione e poi conclusa con il sequel in 4 parti su Netflix) con cui aveva creato una sorta di marchio di fabbrica personale: sceneggiatura fiume, dialoghi irriverenti e ironici, personaggi femminili forti, ritmi assordanti ma irresistibili.

Così come nella Stars Hollow di Lorelai e Rory,  anche nella Upper West side di Midge Maisel esiste un microcosmo ben definito, un universo di personaggi caratteristici e ben delineati, ognuno con un ruolo cruciale e ognuno connesso a tutti gli altri e ovviamente a Midge. 

I genitori Wabe e Rose, la tata tuttofare, l’amica del cuore riscopertasi portentosa dattilografa e ovviamente un ex marito divenuto amico, un giovane amico divenuto amante e soprattutto una manager ( Alex Borstein) da non sottovalutare che riserva vere perle di scurrile saggezza.  

Al centro c’è lei. Midge Maisel  ( Rachel Brosnan) nata casalinga della New York bene ebraica degli anni 60, moglie perfetta e devota al marito Joel, tradita con la segretaria ( banale? Mai) e rinata comica da palco prima per caso poi per professione.

Nell’ultima stagione l’avevamo lasciata perdere una tournée cruciale per la  carriera a causa delle sue battute, e la ritroviamo ora demoralizzata e alle prese con problemi economici e il desiderio di rivalsa misto ad una insita paura interiore di ridare fiducia. 

Impegnata in uno show serale in uno streap club, Midge cerca a suo modo di portare avanti la sua idea di dignità femminile ( anche per le ‘colleghe’ dello spettacolo), di mantenere la coerenza e la linea di libertà del suo show, di saldare i debiti che aumentano ogni giorno e allo stesso tempo di riempire il vuoto Interiore lasciato dalla fine inaspettata del suo matrimonio. 

Tematiche 

Aldilà della storiella in sé The Marvelous Mrs Maisel ha un suo grande perché per le idee forti che mostra e anche con grande innovazione. 

C’è l’idea di un’evoluzione dietro Midge, c’è un contesto sociale difficile che è quello dell’ America kennediana purista e buonist,  ci sono le case dalle staccionate bianche e le vacanze al lago, ma ci sono anche le donne che muovono i primi passi verso un’ emancipazione difficile da accettare forse anche dalle donne stesse.

Midge stessa rappresenta un’ evidente paradosso, coi suoi bustini in raso, la vita 40, i cappellini alla moda e gli abiti pastello da un lato e la sua logorrea verbale intrisa di termini poco eleganti e di cinismo sociale e sessuale dall’altro. Ma è sicuramente proprio questa la sua forza più grande.  

Midge è la donna intraprendente, ma fragile,  che sa di essere una moglie perfetta ma forse non una mamma perfetta,  che cerca di essere una figlia perfetta ma molto probabilmente non lo è neppure,  cone nessuno d’altronde nella serie. Non c’è il marito perfetto, né l’amica perfetta, né il contesto sociale o culturale più appropriato.

C’è forse solo un comico perfetto: Midge,  che sale sul palco completamente svestita di ogni tabù sociale,  affrontando tradimento coniugale, rapporto filiale, tabù sessuali, identità di genere e altro ancora.

La crisi dei costumi è la crisi di un mondo in ribellione, di una società che a rilento tenta di evolversi e di un mondo, quello dello spettacolo, forse finalmente pronto ad accogliere sul palco una donna intelligente, irriverente ironica e femminile allo stesso tempo ma senza essere mai banale. Chapeau.

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Sandra Orlando
Sono Sandra Orlando, mamma di Anna e Andrea, laureata in Lingue e insegnante. Faccio parte dell'Associazione Accademia e collaboro come Editor a SCREPmagazine. Dal 2020 Sono redattrice ed Editor nella redazione della rivista di Cinema Taxidrivers per cui ho ricoperto il ruolo di Programmatrice e Head of editorial Contents . Amo la letteratura, il cinema, la musica ed in genere tutto ciò che di artistico “sa dirmi qualcosa”. Mi incuriosisce l'estro dell'inconsueto e il sorriso genuino dell'umiltà intelligente.  Scrivere fa parte di me. 

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