The Handmaid’s Tale

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The Handmaid’s Tale è una serie televisiva statunitense del 2017, ideata da Bruce Miller e basata sul romanzo distopico del 1985 “Il racconto dell’ancella”, dell’autrice canadese Margaret Atwood. La serie, tra i vari premi vinti, vanta 9 Emmy Awards e 2 Golden Globe.

Margaret Eleanor Atwood è una poetessa, scrittrice e ambientalista canadese. Prolifica critica letteraria, femminista e attivista, è stata vincitrice del premio Arthur C. Clarke e del Premio Principe delle Asturie per la letteratura, e soprattutto due volte del prestigioso Booker Prize ; è stata inoltre sette volte finalista del Governor General’s Award vincendolo per due volte . La Atwood è una delle scrittrici viventi di narrativa e di fantascienza più premiate. È conosciuta particolarmente per i suoi romanzi e le sue poesie, ma è anche nota per la sua notevole attività a favore del femminismo. Le sue opere testimoniano una continua e profonda preoccupazione per la civiltà occidentale e per la politica, da lei considerate a un crescente stadio di degrado.

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In un futuro non lontano, a causa dell’inquinamento e delle malattie, il tasso di fertilità è terribilmente in calo. A seguito di una guerra civile, il regime teocratico di Gilead prende il potere in quelli che prima erano gli Stati Uniti d’America, rassettando scandalosamente e completamente la società: le donne, ormai, non possono lavorare, maneggiare denaro o leggere.

Le donne ancora fertili sono chiamate “Ancelle” e vengono assegnate costantemente a famiglie d’élite, con il solo e unico scopo di generare figli, subendo continuamente violenze.

Oltre alle ancelle, gran parte della società è raggruppata in altre classi sociali. Le donne sono divise in gruppi contraddistinti da abiti di un colore specifico. Le “Ancelle” sono vestite di rosso, le “Marta” di grigio chiaro, le “Mogli” in varie tonalità di blu e il resto della popolazione di grigio. Le Mogli gestiscono la casa, aiutate dalle Marta che fungono da domestiche. Le Ancelle sono istruite da donne chiamate “Zie”, vestite in abiti color marrone scuro. La vita della popolazione è controllata dagli “Occhi”, una sorta di polizia segreta che opera per scovare i ribelli.

June Osborne (Elisabeth Moss), soprannominata Difred (cioè di proprietà di Fred), viene assegnata alla casa del Comandante Fred Waterford (Joseph Fiennes) e di sua moglie Serena Joy (Yvonne Strahovski).  June, ormai, non ha più un nome, ed è stata spogliata di ogni diritto, divenendo così un semplice oggetto di riproduzione: il suo sogno, la sua speranza, è riuscire a salvare la figlia Hannah, per poter vivere finalmente libera assieme a lei e al marito.

Nolite te bastardes carborundorum.

Esiste più di un genere di libertà, diceva Zia Lydia. La libertà “di” e la libertà “da”. Nei tempi dell’anarchia, c’era la libertà “di”. Adesso vi viene data la libertà “da”. Non sottovalutatelo. 

“The Handmaid’s Tale” è una serie tv molto forte ed esplicita, ma veramente realistica e realizzata ad arte. Ci si sofferma su ogni punto e i tratti psicologici e le storie dei vari personaggi sono narrati con drammaticità, unita ad un filo di speranza: la libertà e la normalità.

Il tema trattato è molto attuale, ovvero la violenza sulle donne, e si può vedere come esse vivano a Gilead: considerate inutili, incapaci, alla mercé di fanatici politici e religiosi letteralmente senza pietà nei loro confronti.

Soprattutto la prima stagione è incentrata sul ruolo femminile e gli attori… beh, semplicemente spettacolari come l’intero cast, d’altronde; grazie alla loro interpretazione sembra che le vicende stiano accadendo per davvero, e uno spettatore non immaginerebbe nemmeno di stare guardando una serie TV.

Dal quadro fortemente crudo e agghiacciante di queste donne schiavizzate, mutilate e perseguitate, nasce però una scintilla di rivoluzione man mano sempre più accesa, al fine di mettere in atto un colpo di Stato per salvare quanti più innocenti possibili e riprendere finalmente quella libertà che il mondo ha negato a tutte loro.

Attraverso questo show fortemente femminista si capirà il vero valore dell’equità sociale fra tutte le persone del mondo, di come certi atti vadano denunciati e di come si lotti a testa alta per ottenere i propri diritti: ovviamente, però, ci vogliono collaborazione, coraggio e passione e a June queste caratteristiche non mancano di certo.

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