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Uno strano sogno turba il suo sonno!
Cammina per fitti boschi dove ogni rumore le incute paura, attraversando ripidi sentieri fatti di irti rami e siepi spinose.
Sente da lontano lo scorrere di un ruscello, una sorgente di acqua viva.
Affretta il passo, ode il bubolar del gufo e qualcuno che da lontano, la segue.
La paura la sorprende!
Uno sparviero vola su di lei…Si china e abbassa la testa; una tartaruga quatta, quatta, blocca il suo cammino, si ferma…
II respiro diventa affannoso, la paura è incalzante, si perde…ricomincia a correre…
Una volpe rossiccia schizza come una saetta da una cavità.
Che angoscia, che brividi!
Si accascia per terra…E’ la fine, è spacciata!
Drin… drin… drin…
Il trillo della sveglia la fa sussultare…Si chiede: <<Sogno o son desta?>>.
Quella sveglia che ha sempre odiato, mai come in quel momento sente di amarla tanto.
Che incubo!!!
Si alza frastornata e nel rammentare quel sogno cerca di interpretarlo.
Da sola non riesce e pensa di telefonare ad un’amica di vecchia data, che spesso fa sogni premonitori e riesce anche ad interpretarli.
All’inizio ha un po’ di titubanza, per la paura di scoprire qualcosa di brutto che possa accaderle, ma poi si arma di coraggio e la contatta.
Squilla il telefono e nessuno risponde…Riprova svariate volte senza ricevere alcuna risposta.
Che strano! Solitamente Katrine risponde subito.
Nathalie non è tranquilla…Qualcosa la turba.
Fa trascorrere la mattinata e nel primo pomeriggio la ricontatta.
Qualcuno risponde ma la voce è di una donna matura.
All’inizio pensa di avere sbagliato a formulare il numero e blocca.
Ritenta e risponde ancora quella donna dalla voce affaticata.
Questa volta, sicura di non avere sbagliato, le parla e chiede subito di Katrine.
<<Katrine, cara, è salita al cielo fra gli Angeli…Non è più fra noi>>.
Le annuncia la donna, con voce affranta.
<<Cosa?>> Risponde perplessa Nathalie, scoppiando in lacrime.
<<Si, purtroppo due settimane fa ha avuto un brutto incidente e ci ha lasciati>>.
<<No…Non può essere vero!!!>>.
<<Invece è proprio così. E’ avvenuto tutto così all’improvviso che ancora adesso non riesco a crederci neanch’io. Tu chi sei, io sono la sua mamma. Vivevamo insieme e adesso mi ha lasciata tutta sola>>.
<<Sono una sua cara amica. Mi spiace tanto, non ho parole! Se mi permette, qualche giorno verrò a trovarla>>.
<<Con immenso piacere cara, vedere qualcuno, in questo triste momento, mi aiuterà a sentire meno la sua mancanza>>.
Nathalie chiude il telefono e si rende conto che, quel sogno, è stato un segno di Katrine, per darle modo di sapere che non è più fra loro.
Giunge sera e con davvero poco entusiasmo si prepara al suo primo appuntamento di lavoro…
C O N T I N U A…
[…] Te ed Io come sorelle gemelle – (Parte 13a) […]