Soap-opera

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I fenomeno delle soap-opera, ha preso prepotentemente posto in quasi tutti i canali televisivi, ma come mai?

Proverò a rispondere a questa domanda più avanti, dando il mio umile parere.

Qual è l’origine del nome?

Si chiamano così perché prendono il nome dai radiogrammi americani che pubblicizzavano saponi e detergenti. Visto che appassionavano tanto gli ascoltatori, ebbero più tardi, l’idea di farne delle serie televisive, appunto dette Soap-opera. Un po’ come il nostro “Carosello”!

Negli anni ’80, si affacciarono alle reti di Stato, le prime soap americane. Hanno fatto il giro del mondo e così, abbiamo potuto vedere come vivevano i ricchi petrolieri texani, i loro sentimenti e l’avidità di potere.

Come dimenticare la bellissima Sue Ellen e il crudele J.R. Ewing?

Subito dopo “Dallas”, iniziai a seguire “Capitol” che raccontava, oltre alle vite private degli americani, anche gli scandali veri o evitati, della politica statunitense.

Era appassionante e mi aprì un mondo, fino ad allora, per me sconosciuto ma poi, fu interrotta bruscamente nel 1987. Interrotto Capitol, la tv ci propose “Beautiful”. Incentrato sul mondo della moda e degli intrighi.

Tutte o quasi, abbiamo riso davanti alle macchinazioni di Sally Spectra (che rubava i bozzetti per poi realizzare abiti con materiali scadenti) molto fantasiose e spesso divertenti. e che dire del mascellone Ridge che passava da una donna all’altra, con la leggerezza di una farfalla, lasciando dietro di sé, i cuori infranti ora di Caroline, ora di Brooke? Oggi possiamo ancora guardare questa soap ma è scaduta nel pettegolezzo. Nessun segreto è al sicuro!

Non bisogna trascurare le telenovelas che impazzavano nelle tv private degli anni ’80. Avevano la capacità di tenere inchiodate le signore davanti allo schermo. Erano per lo più brasiliane e messicane. Era l’epoca d’oro di Sonia Braga e di Grecia Colmenares, tanto per citarne un paio.

Col fiato sospeso, seguivamo le disavventure di “Milagros”, interpretata da una Grecia che usava la stessa espressione per dire: ti amo, oppure: ho fame!

Abbiamo lasciato i fotoromanzi per qualcosa di più fruibile. Bisogna considerare che in quegli anni, c’era ancora gente analfabeta, che non sapeva leggere e scrivere e queste storie, erano alla portata di tutti. E non è vero che non abbiamo imparato niente!

Abbiamo imparato i giochi di potere della politica, abbiamo imparato che esiste l’amore capace di spostare le montagne, abbiamo conosciuto personaggi che diversamente, non avremmo avuto modo di conoscere. Ed oggi? Oggi le soap arrivano dalla Spagna e soprattutto, dalla Turchia. Alla base di tutto c’è sempre l’amore, il sentimento, gli intrighi.

La soap più seguita in questo momento, è inutile dirlo, è “Terra Amara”, dove la protagonista Zuleyha, aveva nei suoi occhi e nel suo cuore, disegnato un futuro che il destino ha cancellato per disegnarne un altro. Terra Amara e i suoi personaggi, sono entrati nel cuore di tutti, o quasi, non più un pubblico prevalentemente femminile ma seguita anche da un pubblico maschile.

Siamo rimasti con l’amaro in bocca, con tante domande che è vero, troveranno risposta, ma quando? Ci hanno messo in bocca una caramella incartata e, mentre le nostre papille pregustavano la dolcezza dello zucchero, abbiamo dovuto fare i conti con il sapore aspro della carta.

Tornando al quesito iniziale. Credo che il successo sia dovuto al fatto che i personaggi e le storie narrate, siano molto simili a noi, alla nostra vita. È come guardare dentro la finestra del nostro dirimpettaio, è sognare di vivere una vita diversa.

È chiaro che ho menzionato solo qualche titolo ma l’universo delle soap è molto ampio. Non potevo certo guardarle tutte…

Film come “la Ciociara”, “Ladri di biciclette”, Ben-Hur, è vero, sono capolavori del cinema italiano ma è anche vero che sono finiti in cantina come mobili antichi, pur essendo di immenso valore, si sono persi nel tempo e nello spazio.

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