Rocketman

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Giovedì Canale 5 manderà in prima visione il film Rocketman dedicato ad Elton John.

Lo guarderò con piacere anche se a giugno del 2019 lo vidi al cinema e ne rimasi colpita positivamente. Certo, so che non avrò le emozioni di un film visto al cinema, a casa ci si distrae in mille modi, dal guardare il cellulare a sparecchiare la tavola dopo cena, ma lo gusteró ugualmente, magari ballando sulle musiche del film mentre riordino la cucina.

Scherzi a parte, il film merita ampiamente di essere visto, se non altro per le musiche che ne fanno quasi un musical.

La musica, l’ambientazione, i personaggi tutti impeccabilmente ricreati dal regista …

La vita di Reginald Dwight, rockstar multimilionaria nota al mondo con il nome d’arte di Elton Hercules John, scorre a ritroso, partendo da una seduta di alcolisti anonimi.

E sarà proprio la decisione di andare in terapia a salvarlo dall’inferno in cui era precipitato.

Qui John trova il modo di affrontare i demoni del proprio passato e ripercorrere tutti quei passi che l’hanno condotto in quello stato.

L’artista, cioè Elton John narra della sua vita, di come sia arrivato al successo e come la musica l’abbia aiutato a superare i torbidi periodi in cui ha conosciuto la droga, sempre alla ricerca di un amore che gli era stato negato fin dall’infanzia.

Si potrebbe definire un’infanzia felice in una famiglia cosiddetta normale.

Si rivela per lui un ambiente invalidante.

Ma entrambi i genitori gli avevano negato per motivi diversi il loro affetto, evitando ogni possibile manifestazione d’amore, di qualsiasi genere.

Musicista geniale (alla prima audizione con la maestra di pianoforte le ripete di getto, dopo averla sentita solo in quell’occasione, la Marcia Turca che nemmeno conosceva quasi fosse un piccolo Mozart), in contemporanea agli studi classici si innamora del rock and roll.

Entra cosi in una band che accompagna musicisti che in quel periodo praticavano questo genere.

Nel frattempo si consuma il dramma familiare della separazione dei genitori, l’unica che gli sta vicino e lo ama è la nonna.

La madre passa da una relazione all’altra e, particolare che ha lasciato un segno profondo nella sua interiorità, viene sorpresa dal piccolo Elton con il nuovo compagno intenta a consumare un rapporto in macchina.

E sarà lei che quando lui gli parlerà della propria omosessualità lei risponderà dicendo che nessuno lo amerà più.

Stai scegliendo di stare da solo per sempre. Nessuno ti amerà mai come si deve” .

Chi dovrebbe proteggerlo, amarlo e farlo sentire al sicuro è la stessa persona che gli conferma la sensazione di non poter più essere amato.

L’artista si pone alla disperata ricerca dell’amore, che si concretizza tuttavia in rapporti con vari uomini che però sembrano incarnare il contrario di quello che lui cercava, ripetendosi in situazioni disaffettive già vissute in passato.

E’ emblematico il ricordo di lui bambino che chiede al papà appena tornato dal servizio militare un abbraccio. Il papà rifiuta, quasi fosse una debolezza per un uomo esternare qualsiasi gesto d’affetto.

Elton purtroppo è inseguito dalla vita che non gli dona pace. La musica l’aiuta tantissimo, raggiunge l’apice del successo ma nulla cambia nei suoi rapporti familiari e peraltro inizia a far parte di un mondo corrotto e senza cuore.

Ma lui è forte ha al suo fianco un amico vero Bernie Taupin, il suo paroliere, che è sempre con lui dall’inizio della sua carriera, così come araba fenice, risorge.

E rivoluziona la sua vita, troverà poi l’amore che per tanti anni ha agognato e l’uomo che ancora è al suo fianco.

Cosa se ne ricava dalla visione di un film così?

Innanzitutto l’importanza da dare all’affetto tra genitori e figli, alle sue molteplici manifestazioni e alla necessità che questo amore venga coltivato e nutrito come una pianta a cui non deve mancare l’acqua.

Angela Amendola

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