Quando la musica sfida il silenzio

112833

Era l’ora del tramonto, quando il cielo della città eterna iniziava a tingersi di mille sfumature.

È risaputo che proprio quando ci si incammina verso il crepuscolo, Roma si riveli in tutta la sua grande bellezza.

Roma è la città degli echi, la città delle illusioni e la città del desiderio“.

Questa era un’affermazione di Giotto che non si può non condividere.

Ma era anche un giorno particolare perchè l’Urbe si presentava, sia pur vestita con la solita eleganza, avvolta in una atmosfera surreale: strade vuote, assenza di rumori, senza le folle di turisti in giro a curiosare tra le bellezze architettoniche e senza la moltitudine di fedeli che da sempre accorrono da ogni parte del mondo per visitare la Città del Vaticano, cuore della Chiesa Cattolica Romana.

La città sta vivendo la sua quarantena.

Ma quel tardo pomeriggio stava per accadere un avvenimento, un piccolo miracolo in un momento buio… come succede oramai dai balconi di molte vie romane ad opera di tanti musicisti e non.

Appena qualche rintocco di campane e subito siapriva il sipario su una delle piazze più belle del mondo, Piazza Navona.

Artefice di questa magia è stata la chitarra elettrica di un giovane romano, Jacopo Mastrangelo che, dall’alto della terrazza della sua abitazione, rendeva omaggio a Roma, Caput Mundi.

Le note di Deborah’s Theme, brano di Ennio Morricone, tratto dal film “C’era una volta in America” di Sergio Leone, risuonavano in quello scenario suggestivo e giungevano dritte al cuore.

L’emozione era palpabile…

E come non provare commozione mentre svetta, orgoglioso, il tricolore?

È un invito alla speranza!

La musica può rendere meno amaro il dolore.

Diceva Sebastian Bach:

La musica ci aiuta a non sentire dentro il silenzio che c’è fuori“.

Piera Messinese

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here