Home sweet home
Lo ammetto: in parecchie occasioni sono stato più gregario che capo.
Alcuni interessi sono nati in me per effetto di terze persone che hanno incentivato la mia curiosità su argomenti di cui mai minimamente mi sarei mai interessato.
Sono parecchi mesi che mia moglie mi propina dei programmi televisivi a cui dapprima ho dedicato un interesse passivo, ma che via via hanno stimolato la mia curiosità rimandandomi, come è successo in tante altre materie, ad un approfondimento che si nutre di tutti gli imput possibili ed immaginabili.
Diciamo che intellettivamente mi reputo uno “studioso” a rilascio lento; un “qualcosa” crea un nucleo, a cui via via si aggregano quasi spontaneamente notizie, letture e studi. Mi succede cioè che, nato un interesse lo stesso diventa una calamita che attrae tutto ciò che è afferente all’interesse medesimo.
Il programma di cui voglio parlarvi è “Prendere o lasciare”, una serie televisiva su un canale digitale dedicata alla ristrutturazione di abitazioni e all’arredamento.
Sono rimasto colpito dalla miriade di accorgimenti e “trucchi” che architetti e arredatori mettono in atto nel ristrutturare e ricreare gli ambienti. Innanzitutto ho imparato a considerare gli effetti ottici. L’occhio percepisce più zone contemporaneamente ma non con la stessa nitidezza. Il campo visivo è percepito diversamente a seconda dell’organizzazione degli spazi. Ad esempio, una stanza dove si possono percepire i limiti superiori (soffitto) l’immagine produce un’impressione di sicurezza, mentre una stanza lunga produce impressione di oppressione. Se si ha una grande altezza percepita dall’occhio solo con un movimento verso l’alto, la stanza sembra illimitata e grandiosa, a patto che le distanze tra le pareti e pertanto le proporzioni generali si corrispondano. L’occhio è infine sensibile alle illusioni ottiche: valuta meglio le larghezze delle profondità o delle altezze, queste ultime sembrano sempre più grandi di quanto lo siano in realtà. Le linee verticali danno l’impressione di sovrastare, mentre quelle orizzontali sembrano incurvate nel mezzo.
Due angoli di stanze identiche a seconda delle linee orizzontali o verticali producono nel primo caso un effetto statico, nel secondo dinamico. Le stanze degli appartamenti sono spesso decorate in maniera diversa, per ottenere un effetto di ingrandimento conviene mantenere la decorazione della parete per prolungare la prospettiva, come pure lo stesso rivestimento di pavimento.
L’armadio a muro se sostituito da una porta scorrevole con specchio, ingrandira la camera. Quando un soffitto vi sembra troppo basso potete rialzare visualmente l’aspetto guarnendo le pareti con elementi verticale quali perlinato o tappezzeria.
Ho potuto elencarvi solo queste brevissime dritte che ho appreso i programmi obbligati da mia moglie, potrei elencare tanti altri, tipo le scale, le finestre, le disposizioni dei pezzi del bagno, della cucina, come ricavare il famigerato open space che ama tanto mia moglie e che realizzerà solo quando passerà sul mio cadavere, sarebbe lungo riportare tutto quello che ho imparato guardando la tv.
Vi consiglio di guardare questo tipo di programmi anche perché io oramai sono segnato: il destino mi farà capitare tra le mani di sicuro testi di architettura e arredamento, nel frattempo però mia moglie scoprirà un altro programma da cui lentamente e progressivamente sarò attratto e condannato ad approfondimenti.
Rodolfo Bagnato