Pensieri intimi

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Mi è stato chiesto in questi ultimi giorni “Come stai?”.

Per non dar peso agli altri avrei risposto “Tutto bene, grazie” o al massimo “Potrebbe andare meglio, ma non mi lamento dai”, lo faccio spesso, anche quando sento che non va come vorrei, e solo chi mi conosce davvero sa cosa stia vivendo veramente.

Ma ora no, ora non è il momento di fingere, ora non mi sento di poterlo fare.

Non va, non è un periodo roseo.

Non lo è per me, non lo è per tutti.

Più si va avanti e peggio diventa, come se avessimo dimenticato come si fa a respirare.

Chi è che sta respirando ultimamente?

Chi sta sfoggiando la serenità e si sta godendo la vita?

Che poi chiamarla vita mi sembra anche tanto. Come se io ricordassi ancora cosa voglia dire vita, vivere.

È come se ciò che ho vissuto prima di questo buio fosse scomparso.

Ho come vuoti di memoria.

Com’era uscire prima? Com’era passeggiare? Ridere, scherzare?

Com’era essere spensierati?

Eh si, perché per quanti problemi potessi avere, i soliti che ho tutt’ora, non lo erano in modo così marcato.

Non sentivo realmente il peso delle giornate, non sentivo l’ansia ad ogni chiamata.

Guardavo la tv e dovevo solo scegliere che film guardare.

Adesso accendo la tv e devo solo scegliere quale verità ascoltare, a quale verità aggrapparmi per non crollare, per avere almeno qualcosa in cui credere ancora.

Sono così arrabbiata. Amareggiata, addolorata.

Troppe vite spente, troppo dolore, troppo vuoto.

Quando si potrà dire basta? Quando sarà effettivamente la fine?

Ci sarà mai una fine a tutto questo?

E se anche ci fosse, una fine, molti non potranno tornare indietro, molti dovranno solo andare avanti e convivere con ciò che gli è rimasto… forse tanto, forse uguale a prima.. forse niente.

E mentre io posso ancora sorridere, provare a respirare perché ho ancora le mie persone accanto, c’è chi, proprio adesso, è in preda alla disperazione, per aver perso qualcosa di caro senza poter fare nulla. O forse avrebbe potuto fare qualcosa e ha sottovalutato le conseguenze.

In ogni caso quel qualcuno soffre, ed io, nonostante potrei sorridere, decido di abbandonarmi al silenzio e al dolore, per coloro che avevano e adesso non hanno più.

A te, che hai fatto tanto.

Ti sono grata, ti siamo grati.

Vola libero, vola ma rimani ancora un altro po’ per chi ti ama.

Giulia Trio

Clicca sul link qui sotto per leggere il mio articolo precedente:

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