Non più 10… ora sono 20!

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… i punti di inserire nel programma secondo il M5s… bah…LASCIA O RADDOPPIA?

Ci sono questioni e faccende che accadono e sulle quali continuo a non capire la “ratio”.

Molto spesso esse hanno a che fare con un “diffuso delirio di onnipotenza” che riguarda sia un qualsiasi ragazzino che ti passa davanti anche a costo di spingerti in malo modo sia un presunto leader di partito che pensa di far cadere un Governo non avendo i numeri in Parlamento per far passare la sfiducia.

Come se bastasse “aggiustare la propria foto ritoccata” per apparire più belli sul profilo FB senza considerare che prima o poi la realtà si presenta con tutti i brufoli, la ciccia e difetti vari.

E sui social tuoni e fulmini.

E la “potenza rumorosa dei tuoni” è inversamente proporzionale alla forza del partito di chi tuona.

Ci sono infatti forze politiche che alle ultime elezioni hanno preso – mal contati – 1,5 M.ni di voti alla Camera e 1,3 M.ni di voti al Senato i cui Leader continuano a twittare invocando nuove elezioni!

Forse pensano, e questo è assolutamente legittimo, che un “Nuovo Centro Destra”, dopo il raddoppio della Lega alle Europee rispetto alle Politiche 2018, poteva passare da circa il 30-35 % dei voti a circa il 50% dei consensi proprio in conseguenza del già citato raddoppio della Lega dal 17 % al 34 %.

E tutto questo è assolutamente legittimo e comprensibile.

Ma se la matematica non è una opinione, è pur vero che “le questioni umane” seguono regole scritte e non che ogni comunità si dà per regolamentare il proprio vivere civile e quindi torno a chiedermi come può un leader politico, negli ultimi mesi così apprezzato dalla gente, dalla cosiddetta “pancia del Paese”, commettere una “batteria di errori” incredibili che, tra l’altro, fra richieste inaccoglibili, dietro front, provocazioni e ripensamenti, ha “buttato a mare” buona parte delle simpatie e del consenso costruito proprio in quei mesi di lavoro fra la gente.

A tale riguardo vedremo cosa accadrà il 19 ottobre quando la Lega scenderà in piazza…

E, in ogni caso, questo è successo e occorre prenderne atto.

Come occorre prendere atto delle “lezioni di stile anche istituzionale” del Premier Conte ed anche delle “bizzarre richieste old style” del PD chiamato a collaborare col “nemico di sempre” il M5s nel nuovo esecutivo senza ricordare la lunga lista di improperi che tantissimi esponenti di rilievo del M5s hanno più volte lanciato all’indirizzo del PD e viceversa.

In ogni caso – lo ripeto – questo sta succedendo e il 29 scorso Conte ha ricevuto l’incarico dal Presidente Mattarella per dare un nuovo Governo al nostro Paese.

Conte ha accettato con riserva.

Questo il suo discorso:

“Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ringrazio, mi ha conferito l’incarico di formare il governo, incarico che ho accettato con riserva.

Oggi stesso avvierò le consultazioni con tutti i gruppi parlamentari e, all’esito di questo confronto, mi dedicherò a elaborare un programma insieme alle forze politiche che hanno espresso il loro sostegno a favore di questo nuovo progetto politico e che desidero, sin d’ora, qui ringraziare.

 È una fase molto delicata per il Paese: dobbiamo uscire al più presto dall’incertezza politica innescata dalla crisi di governo.

Stiamo attraversando una congiuntura economica che presenta alcune criticità: l’economia globale soprattutto in Europa sta rallentando, anche per effetto delle tensioni commerciali in atto, in particolare tra Stati Uniti e Cina.

 Ci separano poche settimane dall’inizio della sessione di bilancio; dobbiamo metterci subito all’opera per definire una manovra economica che contrasti l’aumento dell’IVA, che tuteli i risparmiatori e che offra una solida prospettiva di crescita e sviluppo sociale.

Siamo agli albori di una nuova legislatura europea e dobbiamo recuperare il tempo sin qui perduto per consentire all’Italia – Paese fondatore dell’Europa – di svolgere un ruolo da protagonista, ruolo che merita.

 Dobbiamo adoperarci per trasformare questo momento di crisi in opportunità e in occasione di rilancio.

Il Paese ha l’esigenza di procedere speditamente.

 Con questa consapevolezza mi confronterò con le forze politiche che si sono dichiarati disponibili a sostenere il nuovo progetto. Preciso subito che non sarà un Governo CONTRO. Sarà un Governo PER il bene dei cittadini, PER modernizzare il Paese, PER rendere la nostra Nazione ancora più competitiva nel contesto internazionale, ma anche più giusta, più solidale, più inclusiva.

 Realizzerò un Governo nel segno della NOVITÀ: è quello che mi chiedono le forze politiche che hanno annunciato la disponibilità a farne parte.

Questo è il momento di una NUOVA STAGIONE, un’ampia stagione RIFORMATRICE, di rilancio e di speranza, che offra al Paese risposte e anche certezze.

 Mi ripropongo di creare una squadra di lavoro che si dedichi incessantemente e con tutte le proprie competenze ed energie a offrire ai nostri figli l’opportunità di vivere in un Paese migliore:

  •  un Paese in cui l’istruzione sia di qualità e aperta a tutti,
  • un Paese all’avanguardia nella ricerca e nelle più sofisticate tecnologie,
  • che primeggi, a livello internazionale, nella tutela dell’ambiente, della protezione delle bio-diversità e dei mari,
  • che abbia infrastrutture sicure e reti efficienti, che si alimenti prevalentemente con le energie rinnovabili,
  • che valorizzi i beni comuni e il patrimonio artistico e culturale,
  • che integri stabilmente nella propria agenda politica il Benessere equo e sostenibile,
  • un Paese che rimuova le diseguaglianze di ogni tipo: sociali, territoriali, di genere;
  • che sia un modello di riferimento, a livello internazionale, nella protezione delle persone con disabilità;
  • che non lasci che le proprie energie giovanili si disperdano fuori dei confini nazionali, ma un Paese che sia anzi fortemente attraente per i giovani che risiedono all’estero;
  • che veda un Mezzogiorno finalmente rigoglioso di tutte le sue ricchezze umane, naturali, culturali;
  • un Paese nel quale la P.A. non sia permeabile alla corruzione e sia amica dei cittadini e delle imprese; con una giustizia più equa ed efficiente;
  • dove le tasse le paghino tutti, ma proprio tutti, ma le paghino meno.

 Come sapete, ho vissuto già un’esperienza di Governo.

Vi confesso che la prospettiva di avviare una nuova esperienza di Governo, con una maggioranza diversa, mi ha sollevato più di un dubbio.

Ho superato queste perplessità nella consapevolezza di avere cercato di operare sempre nell’interesse di tutti i cittadini. Nessuno escluso.

Non sto dicendo che ci sono sempre riuscito.

 So però di avere sempre cercato di servire e rappresentare il mio Paese, anche all’estero, guardando solo al bene comune, e non a interessi di parte o di singole forze politiche.

Questi principi e questi valori – che so essere stati apprezzati e condivisi da molti italiani – sono gli elementi di COERENZA con cui intendo dar vita a questa nuova stagione e guidare questo governo.

Più precisamente, COERENZA vorrò nella cultura delle regole e nella fedeltà ai valori che hanno sempre ispirato la mia azione. Sono principi non negoziabili, che non conoscono distinzione di colore politico.

Sono principi scritti nella nostra Costituzione. Ne cito alcuni: il primato della Persona, il lavoro come supremo valore sociale, l’uguaglianza nelle sue varie declinazioni, formale e sostanziale, il rispetto delle Istituzioni, che significa il rispetto di tutti i cittadini che queste rappresentano.

Il principio di laicità e, nel contempo, di libertà religiosa. E infine, complessivamente, la difesa degli interessi nazionali, nel quadro di un multilateralismo efficace, fondato sulla nostra collocazione euro-atlantica e sulla integrazione europea.

Intendo dar vita a un Governo pienamente concentrato sugli interessi dei cittadini, che porti in alto il nome dell’Italia, accrescendo il bagaglio di credibilità e prestigio di cui il nostro Paese già attualmente gode a livello internazionale.

Questo è il momento del coraggio, e della determinazione. Il coraggio di disegnare un Paese migliore. La determinazione di perseguire questo obiettivo, senza lasciarsi frenare dagli ostacoli.

Di mio aggiungerò tanta passione, che mi sgorga naturale nel servire il Paese che amo,

Molto spesso, negli interventi pubblici sin qui pronunciati, ho evocato la formula di un “nuovo umanesimo”. Non ho mai pensato che fosse lo slogan di un Governo. Ho sempre pensato che fosse l’orizzonte ideale per un intero Paese.

Nei prossimi giorni tornerò dal Presidente della Repubblica per sciogliere la riserva e, in caso di esito positivo, per sottoporgli le proposte relative alla nomina dei ministri.

Grazie a tutti per l’attenzione”.

Questo il discorso di Conte cui sono seguite – come ovvio – varie reazioni e chiediamoci come mai, fuori Italia, tutte positive…

Fra quelle italiane, vorrei qui citare le dichiarazioni del Parlamentare Europeo Carlo Calenda, nipote del regista Luigi Comencini e figlio di un noto giornalista, Fabio Calenda, in occasione del suo addio al PD (pur rimanendo ancora al Parlamento Europeo):

Il nuovo esecutivo non credo durerà tanto. Il M5s è la classe dirigente più incompetente che questo Paese abbia mai visto, Conte compreso. E la sua riabilitazione postuma da statista, di quello che è un trasformista, la dice lunga su come nasce questo Governo”.

E sul suo addio ai DEM, poi, spiega:

Ho sempre detto che in caso di alleanze con i “5 stelle” sarei uscito dal partito, resto coerente. Resterò europarlamentare nel gruppo S&D (Socialisti e democratici)”.

E ancora:

Paolo Gentiloni e Nicola Zingaretti? Restano amici, quando tornerà loro la voglia di battersi, ci ritroveremo dalla stessa parte“.

In tanti infatti mettono in evidenza come questo “nuovo tentativo di Governo” sia inaccettabile in quanto si fonda su un’alleanza tra partiti che si sono combattuti fino all’altro giorno e per impedire il voto dei cittadini anche se, proprio mentre scrivo queste righe, il Premier incaricato Conte lavora al nuovo Esecutivo certo che le persone possano cambiare e che il bene del Paese alla fine prevalga sui deliri…

Domani, sabato 31 Agosto, chiusura e conclusioni.

Da parte mia, non intendo esprimere alcuna valutazione di carattere politico dato che SCREPmagazine NON FA POLITICA pur PARLANDO (e questo è inevitabile) DI POLITICA.

Vorrei infatti concludere “mettendomi a fianco” del Presidente Mattarella che, secondo le prerogative assegnate dalla Costituzione, prima di sciogliere un Parlamento, ha facoltà di verificare se esiste nel medesimo una maggioranza in grado di governare il Paese.

E questo Mattarella ha fatto.

Di contro mentre da un lato “partitini, partiti e partitoni” del Centro Destra avrebbero – forse – la maggioranza dei voti (??? – ricordiamo che dopo le sue ultime “incoerenti performances” Salvini ha perso moltissimo nei sondaggi) in una nuova competizione elettorale attorno al recente successo della Lega, voglio ricordare “a beneficio dei più saggi” anche quanto segue:

La macchina organizzativa delle elezioni politiche è molto complessa e, di conseguenza, ha dei costi che non sono trascurabili. Tante infatti sono le voci di spesa che riguardano quattro Ministeri.

Ad oggi ancora non sono stati forniti nel dettaglio i costi del voto del 4 marzo 2018, ma è possibile farsi un’idea su quanto siano costate le scorse politiche guardando quanto è stato speso per le elezioni nel 2013.

Sei anni fa il costo totale è stato stimato in 389 milioni.

Le uscite hanno interessato il Ministero dell’Economia, quello di Giustizia, degli Esteri e dell’Interno, con il Viminale che logicamente è stato il dicastero che ha necessitato di maggiori fondi…

Con tutti i debiti che abbiamo, possiamo permettercelo proprio nel periodo della manovra economica 2019?

Forse “gli onnipotenti” nei loro deliri non capiscono ancora bene bene che l’Italia ha i debiti e che occorre recuperare sinergie piuttosto che fomentare divisioni e personalismi!!!

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