12 ottobre 2021 ore 19.00, memoria liturgica del Beato Carlo Acutis.
Abbiamo vissuto una emozionante celebrazione Eucaristica presso la Chiesa di San Benedetto in Lamezia Terme.
Si avvertiva un sentire comune, uno spirito di fratellanza, un esserci interiore che si espandeva nello spazio circostante in un interscambio spirituale dal quale promanava un senso di pace e di benessere.
La celebrazione è stata voluta dall’associazione Convegni di Cultura “Maria Cristina di Savoia” e dalla sua Presidente, la prof. Filomena Cervadoro, in occasione dell’apertura dell’anno sociale ’21/’22 ed è stata Officiata da Don Domenico Cicione Strangis, Direttore del Complesso interparrocchiale San Benedetto.
La Presidente, ha messo in relazione la figura di Carlo Acutis con quella di Maria Cristina di Savoia, entrambi giovani, entrambi innamorati di Cristo Gesù in modo totale e assoluto, entrambi saliti in cielo in giovane età. Relazioni palesi tra i due beati nonostante essi siano vissuti in epoche storiche diverse.
La prof. Cervadoro ha concluso il suo intervento con la lettura del messaggio del Vescovo di Lamezia Terme Giuseppe Schillaci, parole colme di umanità, di affetto e di stima espresse con profonda fede.
Don Domenico Cicione Strangis, da par suo, nel corso dell’omelia, ha tratteggiato, come un artista che utilizza i colori pastello, il Beato Carlo Acutis, facendo comprendere come in soli 15 anni di vita, questo giovane, sia riuscito a lasciarci in eredità dei messaggi semplici ma incisivi, sull’importanza dell’Eucarestia, della preghiera del Santo Rosario, del culto della Vergine Maria oltre che del modo, proficuo nella fede, di utilizzare il web e le moderne tecnologie di comunicazione.
Don Domenico si è soffermato anche su un punto che personalmente reputo di fondamentale importanza: l’esempio di Fede e Santità che può rappresentare per i nostri giovani.
D’altronde, dice il nostro Sacerdote, Carlo Acutis rappresenta una nuova figura di Santità, ovvero di un ragazzo in jeans e scarpe sportive, quello della porta accanto, nel quale tanti suoi coetanei si possono rispecchiare.
Al termine, dopo i saluti e i ringraziamenti, attraverso un messaggio vocale, della Signora Antonia, madre del Beato Carlo, Don Domenico ha benedetto il primo prototipo di stendardo a lui dedicato e un quadro che lo raffigura, che è stato posto, quest’ultimo, in una cappella adiacente alla parte centrale della chiesa.
Personalmente, ho avvertito, alla fine del tutto, una comunione di cuori sorridenti, come un’aurea di spirituale felicità…
Tommaso Cozzitorto
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