L’uncinetto

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Una tra le attività più rilassanti, e alle quali non mi ero ancora avvicinata, è l’uncinetto.

10 sono i motivi per il quale il suo utilizzo è interessante:

  • può essere portato ovunque;
  • è una moda sempre attuale;
  • è versatile;
  • permette di sbizzarrirsi e creare cose autonomamente;
  • aumenta l’autostima e fa sentire soddisfatti a fine lavoro;
  • ha un basso costo;
  • ottimo come strumento terapeutico (garantisco);
  • permette di spegnere il cervello dal caos giornaliero;
  • è adatto a tutte le età.

L’origine dell’uncinetto è da ricondursi alla penisola araba, per poi diffondersi in Oriente, Tibet, Spagna, Occidente

Si pensa che i primi lavori fossero svolti con le dita, che venivano usate per creare cappi e riprendere i punti. Successivamente venne creato uno strumento simile a quello attuale, fatto di bambù, legno o con le ossa.

Come nacque questa arte?

Si racconta che una signora proveniente da un paesino della Baviera rimase incantata dai fiocchi di neve che cadevano sul suo davanzale in inverno e decise di ricrearli con un filo di cotone e un ago grosso ricurvo.

Ma chi rese popolare l’uncinetto negli ambienti borghesi e nobili fu una signora francese, Eleonore Riego de la Branchadiere.

Incantata dalle lavorazioni di alcune suore di un convento a Dublino, si diede da fare dando vita al pizzo d’Irlanda, simile a quello veneziano, ma fatto con l’uncinetto.

Pubblicò ben 10 libri sull’argomento e una rivista, The Needle (l’ago).

Dal pizzo d’Irlanda prese origine la trina di Orvieto, eseguita con un uncinetto sottile e con filati di cotone bianchi o color ecrù. È caratterizzato da motivi decorativi che rappresentano fiori, animali, foglie d’edera tratti dai bassorilievi del Duomo e l’ornato veniva esaltato con la stiratura, affinché li riprendesse.

La lavorazione all’uncinetto fu molto importante per l’economia irlandese durante lo scoppio della carestia nel 1848.

L’apice di questa arte avvenne tra il 1910 e il 1920, dove vennero realizzati punti più complessi e una prevalenza di filati bianchi.

Fu la Regina Vittoria personalmente a far arrivare all’apice del successo il pizzo a uncinetto a Londra, promuovendolo ad un’esposizione di arti.

Negli anni Ottanta l’uncinetto ebbe un declino, a causa della crescita dell’economia e il poco tempo a disposizione delle donne lavoratrici per i lavori manuali.

Ci fu una rinascita non prima della seconda metà degli anni Novanta.

Ad oggi è fra le tecniche più amate, anche da me. Avete mai provato a farlo?

Giulia Trio

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