L’illusionista

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Quanta gente hai bisogno di veder morire intorno a te,
prima di chiederti che vita stai vivendo.
Quanto ancora necessiti del tuo cinismo e quanto invece di libertà vera.
 
Quanto amaro ancora,  vuoi seminare in giro giocando a fare l’illusionista?
Mago di scarso lignaggio pure.
 
Quanto ancora credi di conquistar persone?
Senza che tu capisca d’esser un “essere” palesemente trasparente.
Finto buonista, fasullo imitatore di galanteria.
 
Quanta terra brucerai ancora sotto i tuoi piedi, prima di capire che devi iniziare ad essere umile, e dapprima esserlo con te.
Perchè chi non rispetta gli altri, non lo fa prima di tutto con se stesso.
 
Quanto credi che valga la pena perdere chi si ama per un misero gioco di castelli fatti di bugie
Quanto il tuo trattare da inferiore un’altro simile ti fa sentire un uomo buono e onesto?
Quanto. Dimmi?
Ipocrita e arrogante, maestro dell’illusione.
 
Quando il tuo orgoglio s’è trasformato in pillole di veleno che dai a chi ti vuole bene, e con cui tenti di distorcere le menti altrui?
Manipolatore di pulci nello zoo della vita.
 
Quanto poco ti vedi uomo, per aver così tanto un bisogno bramoso di usare le persone.
Quanto poco stimi te stesso, per consentirti di lasciare il peggio di te ovunque tocchi, senza rimorso alcuno.
 
Quanto spreco della tua vita fai, per voler perseguir così insensibilmente  un obbiettivo insano e immaturo,
come quello di crearti un palcoscenico solo tuo.
 
Quanto ti costa ammettere che hai rovinato ciò che qualcun altro credeva tu fossi.
 
Quanto tempo altrui hai volutamente calpestato per la bramosia del tuo ego?
 
Un illusionista resta,
chi non ha il coraggio d’ammettere
d’essere un essere umano come tanti,
e gonfia a tal punto la sua malata follia da dimenticar qual’è la verità.
 
Umberta Di Stefano
26/5/2021
 
Clicca sul link qui a fianco per leggere il mio articolo precedente: https://screpmagazine.com/unamara-poesia/
 

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Umberta Di Stefano
Mi chiamo Umberta Di Stefano e sono nata e cresciuta a Ceccano (FR), dove vivo. Sposata, mamma di tre ragazzi (Andrea, Chiara e Valeria), grande lavoratrice fino a qualche anno fa. Oggi mi dedico alla mia famiglia, alla lettura, alla scrittura e collaboro con molte associazioni nazionali e locali. Scrivo dal 2013, dalla data della mia prima opera “L’Angelo che prestò le sue Ali ad una Fenice”, ma in cuor mio l’ho sempre fatto. Data la mia pessima “grammatica giovanile”, ciò che realmente la vita aveva in serbo per me, s’è quindi rivelato in tarda età. Sono in varie raccolte di poesie delle “Edizioni il Viandante”, Casa Editrice che mi ha tenuta a battesimo e ciò non si può dimenticare. Con loro ho pubblicato nel 2018 “Un Angelo senza Memorie”. Oggi sono una donna ancora più determinata ad imparare tutto ciò che mi manca per poter raccontare le tante verità, dal mio punto di vista, secondo la maturità che ho raggiunto in questi anni e che spesso il mondo fa finta di non vedere. Dio ci benedica tutti!

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