Libero e prigioniero

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La Sicilia ti tende libero e prigioniero, italiano per metà, di certo un po’ africano, pescatore inconsapevole, drogato di mare, quasi nauseato ma irrimediabilmente dipendente.

Ti fa migrare per bisogno, sei realizzato ma nostalgico, insoddisfatto e fortunato, attratto da conchiglie, ubriaco di scirocco, padrone di bellezza e di nient’altro. E questa bellezza ti allaga gli occhi,li invade dal primo vagito, ti insegue prima di ogni partenza, ti assilla se manchi troppo.

Ti richiama, urla, insiste.

Perché é impensabile che si possa fuggire da una prigione circondata dall’abisso: Madre terra non lo accetta, avvolge lembi di cuore con nastri di nostalgia, concede pause brevi, ma non regala figli…

Maria Cristina Adragna

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Siciliana, nasco a Palermo e risiedo ad Alcamo. Nel 2002 conseguo la Maturità Classica e nel 2007 mi laureo in Psicologia presso l'Università di Palermo. Lavoro per diverso tempo presso centri per minori a rischio in qualità di componente dell'equipe psicopedagogica e sperimento l'insegnamento presso istituti di formazione per operatori di comunità. Da sempre mi dedico alla scrittura, imprescindibile esigenza di tutta una vita. Nel 2018 pubblico la mia prima raccolta di liriche dal titolo "Aliti inversi" e nel 2019 offro un contributo all'interno del volume "Donna sacra di Sicilia", con una poesia dal titolo "La Baronessa di Carini" e un articolo, scritti interamente in lingua siciliana. Amo anche la recitazione. Mi piace definire la poesia come "summa imprescindibile ed inscindibile di vissuti significativi e di emozioni graffianti, scaturente da un processo di attenta ricerca e di introspezione". Sono Socia di Accademia Edizioni ed Eventi e Blogger di SCREPmagazine.

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