L’amore necessario

250727

Amare è – fra le altre –  voce del verbo donare.

Amare per sapersi mettere sempre nelle condizioni di scegliere il bene degli altri prima che di se stessi con una disponibilità che vive di immediatezza e che realizzi in questa elargizione di benevolenza il miracolo più grande.

Non si ama, se non si è pronti ad investire il meglio di sé, a rischiare, a spendere il proprio tempo in modo naturale, senza alcuna costrizione, gratuitamente.

Amare è necessario per sfuggire alla trappola di un io che ci vuole assoggettati, sottomessi alle nostre manie, ossessioni, ai demoni interiori, deliri di onnipotenza.

Non conosce compromessi l’amore perché la sua è una reazione decisa, determinata.

Ragion per cui, l’amore genera sempre grandi rivolgimenti.

È questo l’aspetto più affascinante di questo moto del cuore.

Lo si avverte come necessario, non impellente, ma essenziale, basilare, linfa vitale della nostra vita interiore.

In una società del disamore siamo chiamati a riflettere sulla potenza e l’importanza dell’amore.

Stiamo perdendo l’amore per ogni cosa.

L’amore sembra sfuggirci di mano, non essere più nelle nostre corde, alla portata del nostro cuore, dei nostri desideri.

Abbiamo smarrito quel sodalizio  intimo di amore con noi stessi, con le persone a cui vogliamo bene, con la famiglia, la vita, il mondo, la patria, Dio, la sapienza, la verità.
Come siamo arrivati a questo punto?

Siamo ancora in tempo per dare una svolta alla nostra vita?

Perché non iniziamo le nostre giornate “Avendo fame del giorno?”… Amare la vita equivale ad amare il Mondo e l’Umanità”.

Allora, cosa aspettiamo?
Non ci resta che ricominciare dall’amore.

Perché “senza amore non hai più voglia di vivere e hai più paura di morire”.

Ci sono tantissimi brani del libro meraviglioso di Marcello Veneziani dal titolo “L’amore necessario” che avrei voluto riportare. Scegliere sarebbe stato impossibile.

Alla fine ho deciso di chiudere gli occhi ed ho lasciato che fosse il destino ad indicarmi la via da seguire.

Ed è stata davvero un’incredibile sorpresa.

La sorte ha scelto per me il brano che, mentre ero immersa nella lettura del saggio,  mi ha fatto vivere un’ emozione indescrivibile.

Esercizi d’amore per gli assenti

Chiudete gli occhi e concentratevi a ricordare ad una ad una le voci delle persone che avete più amato e che non sono più presenti. Passatele in rassegna, centellinatele lentamente fino a sentirle risuonare nella memoria e nel cuore, col loro timbro di voce, il loro tono, associandole allo sguardo, l’ultimo sguardo di lei, di lui, che vi resta impresso benché remoto e ormai sfocato. Se volete dare più forza a quell’esercizio, ripartite dalla memoria della vostra voce che li chiama. Vedeteli apparire e sentite la loro voce che vi parla e il loro sguardo che vi guarda. Ricordateli poi senza di voi, quando parlavano tra loro, gli assenti, o quando si rivolgevano ad altri e non sapevano che voi li stavate ascoltando. Questa è l’arte di procurarsi i sogni, di rianimare il silenzio e di convocare gli assenti in un simposio di nostalgia“.

Non servirebbe aggiungere nulla.

Eppure una riflessione ulteriore mi è giunta spontanea.

Forse è questo l’amore più bello, indubbiamente necessario, perché, quando nella vita si deve fare i conti con un’assenza ingombrante, il bisogno di riportare alla luce un ricordo prezioso per prendersene cura, diviene un esercizio di memoria a cui mai nessuno vorrebbe sottrarsi.

È necessario amare anche le memorie più intime del nostro cuore.

Piera Messinese

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Piera Messinese
Sono nata il 13 Novembre del 1966 a Lamezia Terme, in Calabria, ove risiedo. Sono sposata ed ho una figlia. Se dovessi scegliere un attributo che possa caratterizzarmi, questo sarebbe “eclettica”. Sono “governata da uno spirito fortemente versatile” che mi dà energia, per cui mi sento letteralmente assetata di nuovi stimoli. Sono innamorata della scrittura da sempre e la mia formazione classica ha contribuito a mantenere vivo in me tale sentimento. Grazie alla passione per i classici latini e greci in primis ed in seguito agli studi universitari in Medicina e Chirurgia, ho potuto rendere creativa la mia elasticità mentale. Ma “illo tempore fu il Sommo” a rubarmi il cuore e così “Galeotta fu la Divina". Amo, quindi, leggere e scrivere e ritengo che ciò sia fondamentale per la crescita di ogni individuo. Flaubert diceva: _”Non leggete, come fanno i bambini, per divertirvi o, come fanno gli ambiziosi, per istruirvi. No, leggete per vivere.”… Sono Socia Fondatrice di “Accademia Edizioni ed Eventi”, Associazione culturale con sede a Roma che si occupa di cultura e di promuovere il talento. Scrivo su SCREPmagazine, rivista dell'Associazione, su cui curo varie rubriche.

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