BUTTERÒ QUESTO MIO ENORME CUORE TRA LE STELLE UN GIORNO,
GIURO CHE LO FARÒ,
E OLTRE L’AZZURRO DELLA TENDA NELL’ AZZURRO IO VOLERÒ.
QUANDO LA DONNA CANNONE
D’ORO E D’ARGENTO DIVENTERÀ,
SENZA PASSARE DALLA STAZIONE
L’ULTIMO TRENO PRENDERÀ…
La donna cannone è uno dei brani che hanno fatto la storia della musica italiana…
Scritta da Francesco De Gregori come colonna sonora del film “Flirt” di Roberto Russo del 1983, non passò certo inosservata con quella dolcezza così suggestiva.
E a dimostrazione dell’unicità del brano ci sono le innumerevoli cover, come quelle di Mia Martini e di Joan Baez.
Per tutti è una semplice canzone d’amore molto malinconica, ma quale significato profondo si nasconde dietro la fuga d’amore della donna cannone di De Gregori?
De Gregori scrisse il testo dopo avere preso spunto da un articolo di giornale dal titolo “La donna cannone molla tutti e se ne va”, fuggita via per inseguire il suo grande amore.
Una notizia che colpì De Gregori soprattutto per la disumanità delle regole circensi.
Così decise di darle voce attraverso una canzone.
Nella canzone la protagonista è proprio lei, che racconta in prima persona il desiderio d’amore inespresso, la voglia di normalità, la necessità della fuga, lontano da chi si prende gioco della sua diversità umiliandola.
Infatti il cantante fin da subito ci da l’idea di una donna stanca, che ha voglia di dare una sterzata alla propria vita.
Una situazione che molte persone si trovano ad affrontare nella propria vita ma spesso quello che manca per fare un passo decisivo è il coraggio, che invece dimostra la protagonista della canzone.
Quante volte i nostri più profondi desideri sono resi irrealizzabili dalla situazione?
Quante volte i nostri sogni sono stati ostacolati dal nostro lavoro e dal nostro modo di vivere?
E quante avremmo voluto mollare tutto per inseguire il nostro grande amore?
Avremmo voluto ma per senso di responsabilità, buon senso o mancanza di coraggio abbiamo rinunciato. Eppure, come racconta Francesco De Gregori ne La donna cannone, qualcuno l’ha fatto, sfidando tutto e tutti. La donna cannone, per poter essere libera e felice, aveva bisogno di un sogno più grande di quel tendone in cui dava prova della propria arte. Serviva un cannone che avesse la forza di farla volare ben più lontano.
Quel cannone, pare chiaro, era l’amore.
Un amore più grande e forte di ogni costrizione: e senza fame e senza sete, e senza ali e senza rete voleremo via. Ed è così che l’anima sente la necessità della fuga, di una svolta di cui sa essere l’unica protagonista.Una forza vitale che sa essere capace di grandi cambiamenti
E lei fa un viaggio verso un cielo nero, che rappresenta l’ignoto, l’ incerto, ma che è meno temibile della realtà quotidiana fatta di sofferenze.
COSÌ LA DONNA CANNONE,
QUELL’ENORME MISTERO VOLÒ
TUTTA SOLA VERSO UN CIELO NERO NERO S’INCAMMINÒ.
TUTTI CHIUSERO GLI OCCHI NELL’ATTIMO ESATTO IN CUI SPARÌ,
ALTRI GIURARONO E SPERGIURARONO CHE NON ERANO STATI LÌ.
E CON LE MANI AMORE, CON LE MANI TI PRENDERÒ
E SENZA DIRE PAROLE NEL MIO CUORE TI PORTERÒ
E NON AVRÒ PAURA SE NON SARÒ BELLA COME VUOI TU
MA VOLEREMO IN CIELO IN CARNE ED OSSA,
NON TORNEREMO PIÙ…
E SENZA FAME E SENZA SETE
E SENZA ALI E SENZA RETE VOLEREMO VIA….
Angela Amendola