La Candelora

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La ricorrenza della Candelora mi riporta indietro nel tempo, alla mia infanzia.

Era il giorno in cui ci si poteva disfare del presepe e di tutti gli addobbi natalizi.

Un’attesa durata quaranta giorni.

Secondo un antico proverbio popolare “Ppà Cannalora a mmirnata ie fora ma se fora un iè, n’atri quaranta jorna cci n’è (Se il tempo nel giorno della Candelora è buono, l’inverno sta per finire. In caso di pioggia e vento, il brutto tempo continuerà per altri 40 giorni).

Quindi, quaranta giorni dopo il Natale ci si poteva liberare del grigiore invernale, ci si apriva ai frizzanti venti primaverili e alla buona riuscita dei raccolti.

Perché sembrava che questo giorno fosse in grado di dare indicazioni interessanti ai contadini per il loro raccolto.

Così il 2 febbraio sembra si decidano le sorti dell’inverno.

La Candelora è una festa cristiana in cui si ricorda la venuta di Gesù al tempio in braccio a sua Madre. Simeone lo accolse, secondo le leggi Giudaiche riguardanti i primogeniti maschi, riconoscendolo come Messia, luce del mondo.

Secondo l’usanza ebraica, una donna veniva considerata impura del sangue mestruale, trascorsi quaranta giorni dal parto di un maschio.

E, per purificarsi, doveva presentarsi al tempio.

«Ora lascia, o Signore, che il tuo servo vada in pace secondo la tua parola; perché i miei occhi han visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli, luce per illuminare le genti e gloria del tuo popolo Israele» (Luca 2,29).

Ai tempi di Papa Sergio I questo giorno era “il giorno di Simeone“.
Per la chiesa cattolica si celebra la “Presentazione di Gesù al tempio” e la “Purificazione di Maria”.

La festa della Candelora deriva dal latino Candelorum, festa delle candele.

I cristiani portano a casa le candele bianche benedette nella speranza che la luce rimanga viva e possa difendere dalle tenebre del male, del peccato, da tutte le avversità.

Quando si parla della Candelora, non si può non fare riferimento ad antichi miti o leggende.
L’odierna festività era celebrata anche nelle tradizioni pagane.

Nell’antica Roma si soleva celebrare Giunone Februata per cui le donne camminavano sia in casa che fuori con fiaccole accese per purificare sia gli ambienti domestici che gli spazi aperti.

È doveroso anche un riferimento ai Lupercali (Lupercalia), ricorrenza pagana, una festa romana con fiaccolate che si svolgeva quaranta giorni dopo Epifania per celebrare il Natale in Oriente.

La festa avveniva nei giorni nefasti di febbraio(13-15), mese purificatorio in onore di Fauno Luperco, protettore di ovini e caprini dalla furia del lupi.

Febbraio era il mese in cui i lupi diventavano particolarmente affamati e facevano stragi di greggi.

Fu Papa Gelesio ad istituire la Candelora per interrompere la processione illuminata dei Lupercalia.

Romolo e Remo avevano costituito una sorta di associazione i cui membri si chiamavano luperci. Ad un luperco veniva sacrificata una capra per ricavare striscette di pelle (februa) che si utilizzavano per fustigare chiunque essi incontrassero al Palatino.

Con tale rito ci si preparava alla primavera.

Così nel mese di febbraio si assisteva a processioni con fiaccole e riti di purificazione allo scopo di ottenere le grazie di Luperco, Dio della fecondità.

Il mio articolo termina con la preghiera cristiana per la Candelora, affinché la Luce di Dio possa illuminare le menti e possa essere foriera di pace nel mondo.

O Dio,
che hai voluto che la Vergine Maria,
madre del tuo Figlio,
fosse presentata al tempio,
concedi anche a noi di essere presentati a te con cuore purificato.

Amen

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Piera Messinese
Sono nata il 13 Novembre del 1966 a Lamezia Terme, in Calabria, ove risiedo. Sono sposata ed ho una figlia. Se dovessi scegliere un attributo che possa caratterizzarmi, questo sarebbe “eclettica”. Sono “governata da uno spirito fortemente versatile” che mi dà energia, per cui mi sento letteralmente assetata di nuovi stimoli. Sono innamorata della scrittura da sempre e la mia formazione classica ha contribuito a mantenere vivo in me tale sentimento. Grazie alla passione per i classici latini e greci in primis ed in seguito agli studi universitari in Medicina e Chirurgia, ho potuto rendere creativa la mia elasticità mentale. Ma “illo tempore fu il Sommo” a rubarmi il cuore e così “Galeotta fu la Divina". Amo, quindi, leggere e scrivere e ritengo che ciò sia fondamentale per la crescita di ogni individuo. Flaubert diceva: _”Non leggete, come fanno i bambini, per divertirvi o, come fanno gli ambiziosi, per istruirvi. No, leggete per vivere.”… Sono Socia Fondatrice di “Accademia Edizioni ed Eventi”, Associazione culturale con sede a Roma che si occupa di cultura e di promuovere il talento. Scrivo su SCREPmagazine, rivista dell'Associazione, su cui curo varie rubriche.

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