“Anziché morire di delusione, meglio un inganno che dia la vita”.
È con questa frase che finisce la serie Netflix “Inganno” che ha come protagonista la bravissima Monica Guerritore.
Ma che significato possiamo dare a questa frase?
Questo concetto suggerisce che a volte la verità può essere così devastante da spegnere la speranza e la vitalità di una persona. E, in tali situazioni, un inganno, sebbene non eticamente perfetto, può mantenere vivi sogni e speranze, evitando una sofferenza insopportabile.
Pensiamo a situazioni in cui una verità dura potrebbe schiacciare lo spirito di qualcuno, come una malattia terminale, una grave perdita o un tradimento. In questi casi, un piccolo inganno o una mezza verità potrebbe proteggere la persona dal dolore immediato e mantenere inalterata la volontà di vivere e continuare a lottare.
È una riflessione sulle sfumature dell’etica e della morale, dove la compassione può giustificare un inganno che offre sollievo.
In sintesi, meglio preservare la vita e la speranza con un inganno piuttosto che rischiare di spegnere lo spirito di qualcuno con una verità troppo cruda. Questo concetto ci invita a considerare il potere delle parole e l’impatto delle nostre scelte sugli altri.
Gabriella, interpretata da Monica Guerritore in “Inganno” è una donna complessa . La sua infelicità deriva da un matrimonio fallito e da un senso di vuoto che la pervade nonostante il successo professionale. La sua relazione con Elia, molto più giovane di lei, rappresenta un tentativo di ritrovare la passione e la vitalità perdute.
Gabriella è una donna coraggiosa e determinata, ma anche tanto vulnerabile. Il suo desiderio di amore è sincero, ma viene spesso ostacolato dalle sue insicurezze e dai giudizi esterni. La sua storia è un viaggio emotivo, la ricerca di se stessa e della propria felicità, nonostante le difficoltà e le critiche di chi la circonda.
Ed è un personaggio che incarna la complessità delle emozioni umane, lottando per trovare la propria strada in un mondo che spesso la giudica per le sue scelte.
Vivere nell’illusione per lei, può essere una forma di autodifesa psicologica, un modo per preservare la propria vitalità di fronte a realtà troppo dure da affrontare. Quando la verità rischia di frantumare il nostro spirito, l’illusione ci offre una via di fuga temporanea, permettendoci di continuare a vivere con un senso di speranza e serenità.
È come una maschera che indossiamo per proteggerci dalle tempeste della vita, un modo per mantenere intatta la nostra essenza in attesa di tempi migliori. Certo, è essenziale non rimanere intrappolati in questa illusione per sempre. A un certo punto, affrontare la realtà diventa necessario per crescere e risolvere le sfide che ci attendono.
L’illusione può essere un balsamo per l’anima, una pausa momentanea dal dolore, ma la vera forza sta nel trovare l’equilibrio tra il sogno e la realtà. Vivere nell’illusione può essere una forma di autodifesa psicologica, un modo per preservare la propria vitalità di fronte a realtà troppo dure da affrontare. Quando la verità rischia di frantumare il nostro spirito, l’illusione ci offre una via di fuga temporanea, permettendoci di continuare a vivere con un senso di speranza e serenità. Ed è quello che fa Gabriella.
Angela Amendola