Incontro con Isabel Russinova

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Bellissima, algida, quasi evanescente, è una donna dai mille ruoli.

Da Agata Barbara, a Doris, fino all’erotica Virginia, sono tantissimi quelli interpretati dalla straordinaria Isabel Russinova, con il suo fascino senza tempo. La raggiungo grazie ai social, chiedendole di dedicarmi un po’ del suo tempo e lei lo ha fatto rispondendo alle mie domande.

1) Lei è nata come modella, ma si è dedicata da subito alla televisione e al cinema. Ha lavorato con Dino Risi, Sergio Martino, Duccio Tessari, Carlo Vanzina, Lamberto Bava, Bruno Corbucci, Stelvio Massi… Qual è il film a cui è più legata? Ce n’è uno che invece non vorrebbe aver fatto e le da fastidio ricordare?

Sono molto legata a tutto il mio percorso professionale, anche perchè è naturalmente unito al mio cammino umano, alla mia consapevolezza e maturità. Sicuramente però i progetti a cui sono più legata sono quelli che ho realizzato come produttrice, come sceneggiatrice e drammaturga e non soltanto come attrice, perche sono frutto di una ricerca diversa, più profonda e sofferta, di uno studio, di un energia partiti da un’ idea, quindi posso dire per esempio di amare particolarmente : “Sopra e sotto il ponte”, “L’ultimo re”, “Assassini per caso”, “Virinoy”, “Il popolo di re Heruka”, “8 novembre 1943”, “La viaggiatrice con le ali”, “Padrona del tempo” e gli ultimi film. L’ incredibilie storia della signora del terzo piano e Là dove continua il mare, ora in distribuzione, tutte opere selezionale e premiate in molti festival, che mi hanno dato particolari soddisfazioni, come posso dire di tutte le mie produzioni teatrali e i miei testi e i libri.

2) Da quasi vent’anni ha introdotto il teatro nella sua vita, e ha abbandonato pian piano il cinema e la televisione. Come mai questa scelta?

Non ho mai abbandonato nulla, ho semplicemente scelto, seguito, approfondito il linguaggio artistico che più ho sentito vicino e adatto alle storie che volevo raccontare e anche il questo caso il mio percorso di produttrice è stato importante. E’ vero però che per il teatro nutro una passione particolare, per l’ immediatezza e la responsabilità che investe l’ attore permettendogli di porgersi senza freni e mediazioni, tanto al personaggio quanto al pubblico.

3) Nel 1983 ha condotto il “Festival di Sanremo”. Che ricordi ha di quell’esperienza? La rifarebbe?

Il Festival di Sanremo è stata un’esperienza e un‘opportunità molto importante, molto formativa che, ora fa parte della mia storia personale, del mio percorso umano e professionale, ma molto lontana dalla curiosità, dagli interessi di Isabel di oggi.

4) Ha scritto due libri per bambini e ragazzi: “Ti racconto quattro storie” e “Antonio, l’isola e la balena”. Me ne vuole parlare?

Sì, ho scritto e intendo continuare, anche libri per ragazzi, per la collana Rai Eri “100 minuti junior”, oltre ad impegnarmi in altre pubblicazioni, come ad esempio “Reinas” e “La regina delle Rose”, volumi editi da Armando Curcio editore, Casa Editrice con la quale collaboro e per la quale curo la Collana Teatrale “Il volo di Calliope”, dedicata alla drammaturgia contemporanea che ha come protagonista la pubblicazione di antologie di autori dei nostri tempi. Probabilmente, posso dire che la prossima pubblicazione sarà di nuovo rivolta ai ragazzi e sarà, anche questa volta, proiettata a raccontare tematiche legate alla memoria e ai diritti umani, temi a cui da tempo mi dedico con passione e impegno speciale convinta che le arti siano lo strumento più incisivo per divulgarli e che i giovani siano gli utenti più importanti, per questo da tempo collaboro con le università, coinvolgendo docenti e studenti in molte mie progettualità.

5) Isabel Russinova, è stata direttrice artistica del Teatro Rendano a Cosenza. Le è piaciuta la mia Regione? Che ricordi ha di Cosenza?

Ricordo con grande piacere il mio impegno e la mia esperienza di direttore artistico del teatro di tradizione “Alfonso Rendano” a Cosenza, uno delle eccellenze del nostro paese, un incarico che ho affrontato con grande responsabilità e passione. Sono molto legata alla Calabria, una terra speciale per bellezza, personalità storia ed energia, sono sempre stimolata e felice quando ho occasione di lavorare in Calabria e avrei piacere se ricapitassero nuove opportunità. Quest’anno sono stata invitata a Diamante come madrina del Festival mediterraneo corto film festival, e ancora una volta ho ritrovato l’accoglienza e la bellezza di Calabria ne sono stata felice.

6) Isabel che rapporto ha con la fede? Crede nell’aldilà?

Si, penso che il rapporto con la fede sia essenziale per il giusto cammino di un essere umano e credo che la nostra esperienza di vita sia uno passaggio e che l’esistenza sia un dono che va custodito, considerato con grande attenzione, con la massima attenzione.

7) Ha girato un docufilm “Il Popolo di Re Heruka”, mi spiega di cosa si tratta?

“Il popolo di re Heruka” è un docu film ad impianto multidisciplinare, cioè muove musica, danza, parola e documento attraverso il linguaggio audiovisivo, che vuole raccontare l’origine, la storia, le tradizioni del popolo romanes, un popolo di cui si parla molto, ma si sa poco, che si discrimina tanto, ma non si conosce. L’uomo, purtroppo si sa, continua a commettere sempre gli stessi errori e uno di questi è allevare ignoranza, quante persone parlano , decidono, sentenziano, giudicano, senza conoscere, senza approfondire, senza sapere nulla riguardo l’oggetto del loro odio o disappunto o antipatia e questo e davvero molto pericoloso, non dobbiamo mai smettere di ricordare che la cultura, la conoscenza, da cui deriva il buon senso e la capacita di ragionamento, sono i passi più importanti per l’uomo, per il suo benessere.

8) Le manca qualcosa per sentirsi pienamente realizzata sia in ambito professionale che personale?

Sono una persona che sta bene con sé stessa, amo la mia famiglia adoro i miei figli, sono innamorata del mio lavoro che vivo come una missione, sono molto curiosa e assetata di conoscenza, ho tanti progetti e mi rendo conto che il tempo è la cosa più preziosa l’uomo che ha inventato per scandire la sua vita, non dobbiamo sprecarlo. Immagino l’ esistenza e il tempo come il cammino di uno scalatore che parte dal mare per raggiungere la vetta del monte, una strada lunga, anche insidiosa, fatta di giornate di sole, di pioggia, di ghiaccio, di vento, di incontri, alcuni meravigliosi altri pericolosi, ma alla fine la cosa essenziale è non fermarsi se non per riposare, pensare, ammirare la bellezza e rispettare il prossimo, solo così forse si arriverà.

9) Che tipo di mamma è?

Credo e spero di essere madre come lo è stata la mia. Un “mamma fata“, che non smette di starmi accanto, anche adesso, con la stessa leggera, profonda concretezza. Ho sempre parlato, raccontato, spiegato, ragionato con i miei figli, che oggi sono due bellissime persone, solari, sensibili e sono orgogliosa di aver passato loro l’importanza dell’ ascolto, perche ritengo che sia la cosa più importante, ascoltare l’altro è la base della civiltà.

10) Come ha vissuto il periodo di emergenza sanitaria? È ripartita ora con il suo lavoro?

La pandemia che ci ha travolta ha dettato, sta dettando e detterà un nuovo passo per l’umanità che coinvolgerà, abitudini, stili di vita, priorità. E’stato un momento molto delicato ed è molto importante essere consapevoli di tutto questo e che dipende anche da noi, dalla nostra capacità di intercettare e suggerire nuove strade, dal coraggio di cambiare direzione, se necessario, di non abbatterci o ostinarci a pensare di poter tornare indietro, è avanti che dobbiamo guardare immaginando nuovi strumenti per realizzare i nostri sogni, non sarà facile ma il pensiero positivo non deve abbandonarci mai.

Grazie Isabel ???

Isabel Russinova, pseudonimo di Maria Isabella Cociani (nata a Sofia nel 1958), è un’attrice, conduttrice televisiva, ex modella e cantante italiana.

Di madre bulgara e padre istriano, é cresciuta a Trieste, dove vivevano i suoi nonni paterni, ha frequentato il liceo Petrarca sino al ginnasio, diplomandosi poi al liceo di Cortina.

Inizia la carriera come modella, a Milano, per l’agenzia Caremoli e nelle redazioni delle riviste Vogue Italia, Lei, Harper’s Bazaar. A Milano, grazie a un provino per il programma televisivo di Enzo Tortora: Cipria, fu scelta per partecipare alla trasmissione con un contributo canoro alla colonna sonora.

Ha condotto il Festival di Sanremo 1983 assieme a Andrea Giordana, Emanuela Falcetti, Anna Pettinelli e Daniele Piombi, un’edizione di Discoring (1983/84) nuovamente con Emanuela Falcetti e Anna Pettinelli, nonché un’edizione di Mattino 2 (su Rai 2, 1988) insieme ad Alberto Castagna.

Nel 1987 conduce invece la trasmissione Linea Verde assieme a Federico Fazzuoli e Vincenzo Buonassisi.

Ha recitato in decine di film con dei Maestri in regia.

Ha scritto due libri di favole per bambini:” Ti racconto quattro storie” (Rai Eri/Ars Millennia, 2006) e “Antonio, l’isola e la balena” (Rai Eri/Ars Millennia, 2009).

Nel 2018 è la volta del libro: “La signora delle rose“.

Nell’aprile 2015 è stata nominata Corrispondente Culturale Onoraria, dal consiglio direttivo della MACTT – Mediterranean Academy Culture, Tourism and Trade, organizzazione non governativa maltese, per la realizzazione dello spettacolo “Agatha”.

Agata Barbara, prima donna deputato a Malta e primo Presidente donna del ‘900 Europeo, attraverso il suo impegno ha consentito alle donne di ottenere pari diritti e dignità.

Ma da sempre vicina all’Universo femminile, Isabel ha sentito l’esigenza di rievocare e far conoscere al pubblico anche le donne romane del passato, quelle meno conosciute.

Donne che hanno vissuto Roma, la città che le ha viste crescere e vivere.

Le storie delle donne che hanno reso Roma grande, fatte scivolare in un oblio immeritato, vengono così unite alla musica e alla parola.

Il suo lavoro non si è fermato nemmeno nei mesi di quarantena, infatti con Rodolfo Martinelli Carraresi ha realizzato un portale-salotto che attraverso il canale di You Tube organizza incontri tematici coinvolgenti su temi di attualità e interesse, non solo in ambito artistico.

Isabel Russinova crea e regala vere e proprie “chicche culturali“.

Angela Amendola

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