Il ritorno di Mulan

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Mulan, la celebre eroina Disney, torna in live action mettendo in risalto lo sguardo femminile della storia.

La vicenda trae spunto da una ballata del settecento cinese e narra di una ragazza che vive in un piccolo villaggio e che per proteggere la sua famiglia, si traveste da uomo e si arruola nell’Armata imperiale al posto del padre ammalato.

La guerra contro gli Unni è dura e spietata ma Mulan saprà farsi valere.

Quando uscì nel 1998, il cartoon segnò una svolta: non più fragili ed indifese principesse protagoniste delle favole Disney, ma una forte e coraggiosa ragazza- guerriera; nessun Principe Azzurro da cui farsi salvare o da sposare, ma una chiara affermazione dell’identità e della forza della donna.

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UNA PRINCIPESSA EROINA

In realtà aveva iniziato già Ariel, sirenetta ribelle alle leggi paterne, a rompere nel 1990 gli schemi Disney in stile Cenerentola, ed erano seguite poi Jasmine in Aladdin, carattere forte ed indipendente e Belle de La bella e la bestia, che sogna di studiare e non di sposarsi. Testimone poi raccolto da altre celebri principesse moderne come Tiana de La principessa e il ranocchio, ambiziosa e lavoratrice, Rapunzel, intraprendente e coraggiosa, Merida di Rebel, ribelle e combattiva, Anna ed Elsa di Frozen, temerarie sovrane di un regno al femminile.

Un percorso concluso ora con la nuova Mulan che segna l’approdo definitivo al personaggio femminile non più vittima ma eroina. A portarla di nuovo  sulla scena ora è la neozelandese Niki Caro, che, con un budget di 100 milioni di dollari,  ha creato per il nuovo live action una “guerriera con grazia” e un esercito maestoso.

Tante le scene di battaglia, girate con un forte realismo con una protagonista femminile, Liu Yifei (scelta dopo una lunga ricerca e non senza difficoltà) che sostiene di essersi subito fatta rapire da un  personaggio che sentiva intimamente suo.

Naturalmente in lei c’è anche il lato fragile e sensibile della donna, è un ragazza giovane che vive le paure della sua età, ma sa affrontarle con coraggio e determinazione e la regista la descrive in modo realistico anche nei suoi dilemmi di vita quotidiana.

Il film si richiama al cartoon originale ma se ne allontana per alcuni aspetti: non più le canzoni della pellicola storica, eliminato il personaggio del drago Mushu ( molto amato in realtà) ma grande senso dell’umorismo e leggerezza  creati dal travestimento da uomo di Mulan. Questo rispettando sempre la tradizione dei grandi classici Disney che riescono sempre a coniugare fantasia, azione, dramma ma anche tanta sana allegria.

 Sandra Orlando

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