Il progetto “La voce del buio” e il suo ideatore Pietro la Barbera

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Pietro La Barbera è un noto artista molisano. Speaker radiofonico, presentatore, scrittore e idatore del progetto “La voce del buio“, per aiutare i non vedenti ad “ascoltare i libri“, letti grazie a “voci prestate“.

Pietro ci vuoi raccontare di te, di ciò che fai e del progetto “La voce del buio?”

La mia è un’esistenza di lotta, di attività instancabile, di fecondo lavoro. Solo lo sdegno di fronte alle oppressioni, alle sopraffazioni e alle ingiustizie, brucia il mio sangue. In tutte le attività dò il meglio della mia sensibilità, della mia cultura, le risorse più chiare del mio ingegno.

“La voce del buio” è un progetto molisano come esempio di integrazione. Si propone di mettere a disposizione la propria voce per coloro che hanno difficoltà nella lettura, quindì non solo per i non vedenti. Per creare luce nel buio, quella luce che solo la letteratura sa offrire e di cui tutti abbiamo bisogno. Con la lettura ad alta voce dei libri possiamo aprire una finestra sul mondo. Abbiamo scoperto che è incredibile quante cose puoi vedere con le orecchie e come, a volte, basta poco per rendere il buio un po’ meno buio.

Ci vuoi raccontare come è nata la passione per la radio?

La passione nasce per un desiderio di comunicazione libera, di condivisione di sensazioni, pensieri, emozioni. Non solo attraverso un uso ponderato della parola, ma accompagnato dalla musica di ogni genere e tempo che dà ancora più valore alle nostre esistenze.

Hai avuto il piacere di intervistare personaggi famosissimi dello spettacolo, della televisione e del cinema. Qual è stato il personaggio che ti ha suscitato più emozione nell’intervistare?

L’intervista ad Alda Merini ha aperto non solo il mio cuore, ma ha permesso alla mia mente di aprirsi. Un incontro in cui l’essenza e la profondità hanno accarezzato la mia anima.

Tu hai scritto anche un libro. Di cosa tratta?

Veramente di libri ne ho pubblicati otto. Ma quelli a cui sono più legato sono “Il piacere di stupirsi”, in cui viene fuori l’importanza dell’ironia, “La forza dell’amore”, un viaggio nei veri sentimenti, e “Brezze d’amore” che racconta la vita di mia nonna, un ritratto lieve, incisivo, immediato.

Scrivi uno stralcio del tuo scritto…

Brano tratto da “Il piacere di stupirsi”: L’amato tanto desiderato.

Eccolo lì, steso sul mio letto, immobile. Io mi sono alzata, stanca ma felice. Beato lui, che non deve andare al lavoro e può restarsene a poltrire tutto il giorno. E’ stata la mia prima notte con lui. La mia stanza è ancora piena tutta del suo odore. Odore di buono, di fresco. E io vorrei ancora starmene lì, avvolta nel suo caldo abbraccio. Fa tanto freddo. E adesso lui è lì, steso sul mio letto. Lui che ho voluto, lui che ho scelto, lui che è stato mio solo per denaro. Dovrei vergognarmi? E perché? L’ho voluto dal primo momento che l’ho visto, e mi sembrava irraggiungibile. Quante notti insonni in questo letto, desiderando di sentirmelo addosso! E qualche volta fantasticavo di tornare a casa e di scoprire che lui si era introdotto nella mia stanza, con la forza, sognavo che lui mi dicesse: “posso essere tuo, se solo lo vuoi”… E alla fine è stato mio. Come… non importa. Ciò che conta che ora lui sia lì, steso sul mio letto, così scuro sulle mie lenzuola bianche: fa un bell’effetto. Prima di uscire l’accarezzo. “Oggi verrà un’amica a conoscerti. E un’invidiosa, di sicuro dirà che non le piaci”. Ma lui non bada a queste cose.

Sono passati tre mesi e lui è ancora qui. Sempre lì, steso sul mio letto. Non mi dispiace, è quello il suo posto. A volte mi viene rabbia, lo tiro su con forza e comincio a batterlo, a batterlo, con violenza. Lui mi lascia fare. Gli piace? Eppure mi pare di sentire qualcosa, come dei colpi secchi di tosse… no, lui non geme, non si lamenta. Non c’è gusto. Lui mi ringrazia a modo suo, con quel suo caldo abbraccio, con quel suo odore di buono, di fresco. Non so ancora come farò, quando dovrò metterlo da parte. Forse gli dirò con freddezza: “Mi sei stato utile, mio caro, ma adesso non mi servi più”. Forse me ne andrò semplicemente in vacanza, chiudendomi la porta dietro le spalle senza dire nulla, e lui aspetterà invano di vedermi tornare. Non posso mica portarlo sempre con me. E’ giunto il momento. Forse anche lui se lo aspetta, forse l’ha capito dal mio sudore, dal fatto che negli ultimi tempi la notte lo respingo, che al mattino lascio il letto senza rimpianti. Basta, sono stufa di lui. Lo porterò in lavanderia e poi lo riporrò nell’armadio: fa troppo caldo ormai per dormire con il piumone”.

Quali sono i tuoi progetti futuri?

Continuare a portare avanti i due format di videointerviste via web “L’Altro sono Io” e “Alla ricerca della vera Bellezza”, proseguire con le collaborazioni con radio estere, creare un canale youtube LA VOCE DEL BUIO e ritornare a scrivere sceneggiature teatrali (ne ho scritto sino ad oggi 39 e da 4 anni mi son fermato).

Io, la redazione di ScrepMagazine e il direttore Giuseppe De Nicola ti ringraziamo per la la gentilezza avuta nel rilasciare questa breve ma intensa intervista.

Questo il blog di Pietro la Barbera:

https://www.pietrolabarbera.it/blog.html

Grazie

Clicca il link qui sotto per leggere il mio articolo precedente:

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Antonia Flavio
Antonia Flavio nasce a Cosenza il 01/06/1977 dove attualmente vive con la famiglia. Autrice di: "La mia vita i miei amori racchiusi in una poesia", "Echi del mare" e "Diario Bruciato" . Presente su Wikipoesia. L' 8 gennaio del 2020 è stata inserita nell' Albo D'oro dei Poeti, Scrittori ed Artisti Contemporanei Italiani di Cefalù Art. Inserita nell'Albo dei Poeti del comune di Lucito. Iscritta all'Albo dei Poeti e Scrittori italiani. Iscritta all'associazione Cenacolo Letterario Italiano città di Cefalù. Iscritta all' Accademia Mondiale della Poesia. Iscritta presso Associazione socio culturale "Club della poesia" città di Cosenza. Iscritta all'Associazione Culturale GueCI. Iscritta all'Associazione Culturale RDP di Messina. Iscritta ad Accademia Edizioni ed Eventi ETS di Roma. Autore su ScrepMagazine. Vincitrice di numerosi concorsi letterari.

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