Il “Ponte del diavolo” a Lucca

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La leggenda del”Ponte del diavolo”.

Il “Ponte del diavolo” a Lucca è una straordinaria opera dell’ ingegneria medievale e come tale, ha innumerevoli leggende e una sua storia.

La Storia:

Fu Matilde di Canossa, feudataria illuminata, a volere la costruzione del ponte.
Era all’incirca l’anno 1000, quando ordinò di costruire un ponte sul fiume Serchio, precisamente a Borgo a Mozzano, per consentire ai pellegrini e ai viaggiatori di raggiungere Lucca e da li, ricongiungersi alla Via Francigena, che li avrebbe condotti a Roma.

Il ponte fu restaurato tempo dopo dal condottiero Castruccio Castracani, vissuto tra l’anno 1200 e 1300.

Nel quattordicesimo secolo,lo scrittore Giovanni Sercambi, scrisse del ponte, nelle sue novelle ispirate al Decamerone di Boccaccio.

Nel 1500, il ponte venne chiamato ufficialmente “Ponte della Maddalena“, sicuramente preso da un oratorio che si trovava nei pressi, sulla sponda sinistra del fiume.

La struttura:

Il ponte è lungo 90 metri e ha la classica struttura “a schiena d’asino“, che però, con le sue arcate asimmetriche, rimane unico nel suo genere.
Il sui arco maggiore in posizione centrale supera i 18 metri, una forma quasi a cuspide, che lo rende un capolavoro d’ingegneria dell’epoca.

Nel 1863 il ponte subì gravi danni per la piena del fiume, ma resistette.
Nel 1900, venne aperto un nuovo varco sul lato destro, per il transito dei treni.

Miracolosamente restò indenne alle mine messe dai soldati tedeschi, durante la loro fuga.

Il ponte, ancora oggi, si erge alto e imponente, allo sguardo dei visitatori e dei turisti.
Per questa sua maestosità,ha dato vita, a numerose leggende,spesso misteriose e inquietanti.

La leggenda:

Una delle leggende più diffuse, narra che il capomastro, rendendosi conto che non avrebbe mai potuto ultimare il ponte nel tempo previsto, mentre stava seduto in riva al fiume cercando un modo per poter terminare il lavoro, ebbe l’apparizione del diavolo che gli propose che avrebbe finito lui il lavoro in tempo se lui gli donava l’anima della prima persona, che avrebbe attraversato il ponte.

Il capomastro acconsentì al diabolico patto e nella notte il ponte fu terminato.

Ma l’uomo, in preda al rimorso, corse dal parroco e gli raccontò l’accaduto.

Il parroco lo rincuorò ed insieme escogitarono di fare passare sul ponte per primo un maiale, qualcuno dice un cane.

L’inganno ebbe successo e il diavolo per la rabbia, si tuffo’ dal ponte nel fiume.

“Chi fa del bene, ne sa una più del diavolo”…

Il Ponte della Maddalena, un ponte suggestivo, da visitare e ammirare.

Antonella Ariosto

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