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https://screpmagazine.com/author/grazia-bologna/
“Tenue l’aurora si accinge a dipingere il mondo con i suoi caldi colori.
Ecco gli uccellini uscir dai loro nidi che cantano a festa e gioiosi si uniscono in volo per esplorare nuovi lidi dove il calor del sole possa raggiungerli e scaldarli…
…Ma ecco…
In lontananza si ode il frastuono di una campana che a festa suona.
È il Campanile della Chiesa che annuncia l’ora mattutina.
Avanti, avanti, avanzano i pendolari stanchi di primo mattino, a passo lesto, verso la stazione dove il treno li attende per raggiungere la destinazione.
Il sole è già alto…Macchine, suoni di clacson, il traffico incalza, urla di bimbi gioiosi con le loro mamme attenti e decisi che verso la scuola si avviano,
L’odore del caffè inebria i passanti, qualcuno si ferma, siede al tavolino del Bar, legge, scrive e sorseggia un buon caffè.
Un trillo, un’ occhiata al telefono, distoglie lo sguardo…
… è Lui che le scrive.
Legge e rilegge quel messaggio improvviso, un sorriso l’accoglie…
Radiosa e fiera risponde e mentre va via gocce di pioggia sulle labbra le ricordano il sapore dei baci di lui e la giornata ha inizio”.
Eccoci nel cuore di Pizzo Calabro, uno dei borghi della Calabria molto suggestivo, circondato dalla costiera e situato su un promontorio al centro del Golfo di S. Eufemia.
Una delle sue leccornie è il tartufo, un dolce molto apprezzato soprattutto dai turisti, ed è grazie a questa prelibatezza che Pizzo Calabro viene denominato, anche, “Citta del tartufo”.
Malgrado l’affluenza dei turisti, è un luogo molto tranquillo dove oltre al mare che offre la possibilità di gustare un buon pesce, vi sono altre attrattive nel centro storico, in cui si trovano diverse viuzze a scalinata, Chiese antiche e il Castello Murat, una fortezza imponente costruita dagli Aragonesi.
Malgrado sia ricca di risorse, non riesce a dare lavoro a chiunque ed è per questo, che ogni mattina, vi sono tanti pendolari che si spostano per raggiungere, con il treno, Lamezia Terme e Vibo Valentia che distano a pochi chilometri.
Ivana, la protagonista della nostra storia, pur vivendo in questo fantastico luogo, tutte le mattine, puntualmente, prende il treno delle 7,30 per recarsi nella scuola di Lamezia Terme, dove insegna.
Il padre è un eccellente Magistrato, molto conosciuto ed apprezzato.
La madre, che prima insegnava anche lei, da qualche anno ha aperto una struttura per accogliervi le ragazze madri e sostenere le donne, vittime di violenza e sorprusi…”Casa accoglienza Donne in difficoltà”.
Anche Ivana, nei ritagli di tempo, l’affianca insieme alla sorella Ida, la maggiore.
La loro è una famiglia molto unita dove regna l’ordine, ma soprattutto l’amore e il rispetto reciproco.
Come ogni giorno, al ritorno dal lavoro, Ivana percorre il sentiero per accorciare la strada che la porta verso casa.
Quel pomeriggio, non smetteva di piovere…Era stata una giornata uggiosa e mentre camminava, amava annusare l’odore della terra bagnata e ascoltare gli uccellini emettere il loro cinguettio, quasi soffocato, dai loro nidi.
Ma ciò che catturò la sua vista, furono le finestre spalancate di una Villa che era rimasta chiusa per anni…
“Villa Fortuna”…
C O N T I N U A…

[…] Il mistero di Villa Fortuna (Parte 1a) […]