Il bell’Antonio: il Cinema d’autore da recuperare

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Il Bell’ Antonio Di Mauro Bolognini con Marcello Mastroianni e Claudia Cardinale (1960)

Marcello Mastroianni, Pier Paolo Pasolini, Bolognini e Claudia Cardinale: un nutrito gruppo di grandi artisti in un capolavoro in parte dimenticato.

Siamo nei folgoranti  anni cinquanta/metà sessanta del Cinema Italiano; il regista Bolognini è già reduce di altri grandi film creati col genio di Pier Paolo Pasolini alla sceneggiatura: La notte brava del 1959 e la Giornata balorda del 1960.

Nello stesso anno i due ne realizzano un terzo, Il Bell’Antonio.

I primi due, tratti dai Racconti romani di  Moravia e da Ragazzi di vita di Pasolini, traevano spunto e riflettevano la realtà dei ragazzi di strada di Roma periferia;  Il bell’Antonio viene invece a rappresentare un tema e un ambiente completamente diverso: una tematica si direbbe e anche piuttosto “spinosa” ai tempi: la virilità del genere maschile.

Ricordiamo che il film è ambientato in Sicilia, ai tempi ancora molto chiusa e culturalmente lontana dall’atmosfera della Capitale e della dolce vita felliniana; la libera espressione delle preferenze sessuali ancora fantascienza e assolutamente impossibile da dichiarare anche un probabile problema di impotenza.

Rientrato da Roma dopo l’Università, Antonio (un bravissimo Marcello Mastroianni), considerato il “bello”del paese da sempre, viene conteso da tutte le ragazze del paese; a spuntarla sarà Barbara (Claudia Cardinale),  figlia del Notaio, per cui il giovane perde completamente la testa. Dopo un anno però esce fuori la verità: il matrimonio non è stato ancora consumato.

Il film trae spunto dall’omonimo romanzo del 1949: Il Bell’Antonio di Vitaliano Brancati, feroce satira in realtà del classico atteggiamento da “gallo” maschile messo poi in ridicolo in parte dal fallimento stesso della cosiddetta mascolinità.

La scena viene però spostata in avanti nel tempo e la difficoltà più grande per Pasolini fu quella di rappresentare il tema della virilità e dell’ impotenza senza essere troppo espliciti visti i tempi ancora lontani dalla possibilità di una completa espressione del soggetto.

La censura avrebbe potuto ostacolare anche l’uscita stessa del Film o porre dei divieti ( si parla anche di “case di tolleranza” ).

Così Pasolini decise di limitare l’impotenza di Antonio ad una questione soprattutto “psicologica”, una sorta di freno rispetto ad una donna idealizzata.

Per quanto riguarda la scelta del protagonista, Mastroianni stesso all’inizio era forse un po’ restio a vestire i panni di un personaggio così diverso dal precedente “seduttore” della Dolce vita Felliniana ma si lanciò nell’avventura ugualmente, affascinato dalla sceneggiatura di Paolini e spinto dalla sua solita capacità di vedere solo il buono in ogni situazione.

I luoghi rappresentati sono poi colmi di bellezza e fascino del tempo davvero straordinari, quegli stessi luoghi poi che paradossalmente un anno dopo Mastroianni stesso avrebbe visitato e animato nello splendido bianco e nero in Divorzio all’italiana, altro e meraviglioso affresco sul matrimonio e le sue ipocrisie.

Il film è disponibile in streaming su PrimeVideo 

Sandra Orlando

Clicca sul link qui sotto per leggere il mio articolo precedente:

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