Marco era un ragazzino curioso e pieno di energia, ma c’era una cosa che amava più di ogni altra: la musica. Ogni volta che sentiva una melodia, il suo cuore batteva più forte e i suoi piedi iniziavano a muoversi a ritmo.
Un giorno, mentre esplorava il vecchio garage di suo nonno, Marco trovò una chitarra coperta di polvere. Era un modello un po’ rovinato, con alcune corde spezzate e una finitura opaca, ma per lui era come trovare un tesoro. Con gli occhi che brillavano di gioia, portò la chitarra a casa e decise di ridarle vita.
Con l’aiuto di suo padre, Marco riparò le corde e pulì il legno. Finalmente, il giorno tanto atteso arrivò: il momento di suonare. Seduto sul suo letto, afferrò la chitarra e cominciò a pizzicare le corde. All’inizio, i suoni erano incerti e dissonanti, ma Marco non si lasciò scoraggiare. Continuò a provare, a strimpellare e a sognare.
Ogni giorno, dopo la scuola, Marco si dedicava alla chitarra. Scoprì che, oltre a divertirsi, suonare lo faceva sentire libero e felice. Cominciò a imparare delle canzoni, a inventare melodie e a scrivere piccoli testi. La musica diventò il suo rifugio, un modo per esprimere le sue emozioni e le sue avventure quotidiane.
Un pomeriggio, mentre suonava nel parco, alcuni suoi amici si unirono a lui. Incuriositi dalla musica, iniziarono a ballare e a cantare. Marco si sentì ispirato e, per la prima volta, suonò davanti a un pubblico. Le risate e gli applausi dei suoi amici riempirono l’aria, e il suo cuore si gonfiò di felicità.
Con il passare dei mesi, Marco divenne sempre più bravo. La chitarra non era solo uno strumento, ma un compagno fedele che lo accompagnava in ogni avventura. Decise di partecipare a un concorso musicale organizzato dalla scuola, dove avrebbe potuto mostrare il suo talento.
Il giorno del concorso, Marco si sentiva nervoso ma emozionato. Sul palco, con la chitarra in mano, chiuse gli occhi e si lasciò trasportare dalla musica. Suonò una canzone che aveva scritto lui stesso, ispirata alle sue esperienze e ai suoi sogni. Quando terminò, il silenzio si trasformò in un fragoroso applauso.
Quella performance cambiò la vita di Marco. Non solo vinse il concorso, ma scoprì che la musica aveva il potere di connettere le persone, di farle sorridere e di trasmettere emozioni. Da quel giorno, continuò a suonare e a condividere la sua passione con il mondo.
La chitarra, una volta trascurata e polverosa, divenne il simbolo della sua crescita, della sua determinazione e del suo amore per la musica. Marco capì che, con impegno e passione, i sogni possono prendere vita e che la musica, come un vecchio amico, può accompagnarci in ogni passo del nostro cammino.
- Angela Amendola