Mamma cara,
se chiudo gli occhi
riesco a tornare indietro nel tempo
e percepire i suoni e gli odori
di quando ero bambina.
Sento ancora
la fragranza del bucato
che profumava di lavanda
ed inebriava tutta la casa.
Rimbomba nelle mie orecchie
la tua voce stridula
che mi chiamava ripetutamente
quando, ancora adolescente,
mi svegliavi per andare a scuola
ed io mi attorcigliavo fra le lenzuola
e mettevo il cuscino sulla testa,
per non sentire.
Papà caro,
come potrei non ricordare
quando ti venivo incontro, per le scale,
saltellando i gradini
a due, a tre, a quattro
come una forsennata,
per aiutarti a portare
il peso della spesa.
Era quasi un rituale,
e se mancavo di farlo,
il tuo viso si rabbuiava.
Quanti ricordi riaffiorano, alla mia mente,
in questa giornata particolare
in cui avverto, di più, la vostra mancanza,
e devo solo accontentarmi di ricordarvi.
Oggi, giornata di Ognissanti,
sento una grande tristezza,
eppure ricordo che da bambina
attendevo con ansia, questo giorno,
per ricevere i regali dai nonni
saliti in cielo.
Rammento che in quei giorni
mi comportavo bene
per la paura che i morti
venissero a grattarmi i piedi.
E quando arrivava il grande giorno,
cominciava la caccia al tesoro
e cercavo nei più disparati angoli della casa.
Che bei tempi erano quelli!
Noi bambini eravamo molto ingenui
ed eravamo felici con poco.
Quanto mi mancate, mamma e papà,
se potessi tornare indietro nel tempo,
vorrei rivivere un solo istante, insieme a voi,
per potervi abbracciare
e circondarmi di tutto il vostro amore.
Oggi, per me, è un giorno triste,
sappiate che il mio cuore è,
e sarà sempre con voi.
[…] I nostri cari e la festa di “Ognissanti” […]