I Dieci Comandamenti

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Una delle differenze fra l’uomo e gli animali è il “pensiero astratto” ovvero la capacità di immaginare cose che ancora non esistono se non fantastiche, impossibili.

Almeno pare… nel senso che deduciamo ciò non essendo dentro ma dal di fuori delle teste degli animali.

Di certo l’uomo può e, differenza non trascurabile fra gli animali del cui mondo lui stesso fa parte, può parlarne, rappresentarle, scriverle…

Una delle prime scoperte in tal senso risale alla fine degli anni ’30 quando in uno scavo archeologico in Germania venne rinvenuta una statuetta in avorio raffigurante una figura mezzo uomo e mezzo leone essere inesistente – come ovvio – e frutto della fantasia del suo autore.

Tutte le grandi rivoluzioni sono nate proprio così.

Per esempio la scrittura nata in Mesopotamia per gestire le produzioni agricole come succedeva nella città stato di Uruk dove tramite bastoncini affilati i contabili annotavano su tavolette di argilla morbida o di cera ancora calda le informazioni sui raccolti tramite una scrittura a caratteri cuneiformi.

E ancora l’astrolabio ovvero quello che può essere considerato l’antenato analogico del computer in quanto macchina che aiuta l’uomo a fare molti calcoli in breve tempo, già in uso nel “mondo islamico” dal VI secolo d. C..

La stampa a caratteri mobili di Johannes Guthemberg e poi Darwin con la teoria dell’evoluzione, i coniugi Curie con la scoperta delle radiazioni, la catena di montaggio per la produzione del modello T della Ford, l’antibiotico di Fleming, … ecc … fino al World Wide Web, sistema “interno” (intranet) al CERN di Ginevra nato per condividere files fra gli scienziati del CERN stesso.

Abbiamo sinora parlato seppur brevemente ed in modo superficiale, di “grandi uomini ed invenzioni” che hanno condizionato prima di tutto il nostro “saper fare” e successivamente anche le nostre abilità, il “nostro sapere”.

In sostanza si tratta sempre e comunque di progresso tecnologico che mentre rende superato qualcosa (per esempio la macchina da scrivere), apre nuovi modi di fare e nuove possibilità (sostituita dal computer con i suoi programmi di text editing e di archiviazione documentale).

Qualcosa “muore”, il “nuovo avanza”.

E a me personalmente di “quello che avanza” interessa di certo “il nuovo” ma anche il “come”, il “verso dove” ed il “perché” avanza… ovvero le tematiche legate al “progresso sociale”, ed uso non a caso il solo termine sociale e non socio-economico.

Mi spiego ma prima faccio una premessa.

Secondo me non esiste l’uomo in senso astratto, non esiste l’Umanità, non esistono città, confini e stati.

Esiste un Mondo tutto intero, popolato da tanti uomini differenti e che si assomigliano solo per costituzione fisica (e non sempre) e bisogni animali. Punto. Tutto il resto è convenzione.

 Il Mondo è uno, gli uomini sono tanti e tutti assolutamente differenti l’uno dall’altro.

Essi finiscono per “condividere” delle cose solo perché il caso ha voluto che venissero al Mondo nello stesso pezzetto di Mondo in cui hanno ereditato cose che in quel pezzetto di Mondo chi è venuto prima di loro ha condiviso passando poi a loro la responsabilità di curarle al meglio e di farle evolvere…già la responsabilità storica del progresso.

Lingua, arte, cucina, cibo, vestiti, … e regole.

Sì le regole.

E purtroppo devo dire, il giorno dopo la commemorazione della strage di Capaci, fatta in modo differente a causa di un virus “sbucato fuori chissà dove e perché”, dopo essere tornato a casa vedendo per strada allegri personaggi “vicini vicini” senza mascherina per l’aperitivo davanti al bar del corso,… che tutti i vari uomini, i singoli nella loro specificità ed originalità, non dimostrano le stesse attenzioni per le regole nel pezzetto di Mondo in cui si trovano a condividere la loro presenza storica ed il loro viaggio di vita.

Per astrazione direi che i tentativi di progresso sociale realizzati della filosofia, delle religioni, delle dittature, della politica, dalle istituzioni locali, nazionali e sovranazionali, dalle cosiddette “agenzia formative”,… non sono stati capaci di incidere sulle abitudini dei singoli allo stesso modo di come le medesime sono cambiate a causa dello smartphone piuttosto che dell’energia elettrica.

Come mai? Perché esiste la mafia, la violenza sulle donne, lo sfruttamento dei minori, ricercatori che giocano coi pipistrelli, regimi che mettono a tacere medici capaci e attenti mentre un virus dilaga, un capo di stato che mette in ginocchio il Brasile, il delinquente che viene da fuori regione a derubare la vecchietta che abita sola nel centro storico di un paesello, il cretino che scrive “amò te amo” sul muro delle Terme di Caracalla,… ecc … perchè?

Perché l’umanità, evidentemente presuntuosa, oziosa, saccente spesso nemmeno riconosce “chi è avanti” quando propone idee sociali e strumenti di convivenza nuovi anzi magari lo maltratta e lo condanna ad una vita difficile?

Perché? Cosa serve per fare in modo che questo non accada?

Pare proprio che “il progresso degli strumenti” non vada di pari passo “col progresso delle teste” che peraltro esprimono il meglio di sé proprio nella fase di critica, mancanza di rispetto se non addirittura distruzione di storie, persone, luoghi e regole.

In passato erano “i dieci Comandamenti” (per esempio) a dare regole universali poi spesso infrante dai loro stessi custodi ed oggi tutti lì, anche il meno preparato proprio e banalmente a livello scolastico, pronti a dimostrarne quasi un sottostante e furbesco tentativo di plagio verso l’Umanità a godimento di caste sacerdotali privilegiate.

Poi la Costituzione, le Leggi, l’Oggetto Sociale, l’Atto Costitutivo, Tasse e Imposte… quanta carta tutta sempre ed immancabilmente disattesa.

Perché i singoli di questa Umanità non riescono a comprendere che solo insieme, in sintonia (e quindi rispettando regole), si vince e che la regola non è una costrizione ma una tutela prima di tutto verso se stessi e poi verso il futuro del Mondo tutto intero che è sempre stato globalizzato mica solo da ora e in conseguenza del web?

Era già globale per conto suo e da ben prima…capperi!

Cosa spinge quell’uomo lì, proprio quel membro unico ed originale di questa variegata e asintonica Umanità, a fregarsene di qualsiasi forma di progresso sociale scegliendo stamattina di prendere l’aperitivo vicino vicino a quegli altri unici ed originali uomini tutti allegramente senza mascherina?

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