Giorno zero

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Ieri all’alba il sole era di un rosa stranamente tenue; un leggero vento di Primavera si avvertiva già dalle prime ore del mattino.

Nel “Giorno Zero” tutto è proseguito in una sorta di “Mondo Altro“: affacciandomi dalla finestra ho intravisto poche auto per le strade silenziose, i negozi dalle saracinesche abbassate e un silenzio spettrale che lasciava udire lo stormire delle foglie fra i rami.

Il profumo del pane appena sfornato giungeva dai quartieri vicini a riportarci alla vita normale mentre gli autobus sfrecciavano lentamente per le strade di periferia.

Ho cominciato a pensare a come sarebbe trascorsa la giornata per ognuno di noi, senza quelle abitudini che da sempre la contraddistinguono.

La signora Costanzo non sarebbe andata al mercato a prendere la frutta fresca per il marito, il signor Martino non avrebbe fatto la sua chiacchierata “vitale” al Bar con gli amici del rione, Claudia non avrebbe usufruito del massaggio rilassante della parrucchiera nella sua piega del venerdì mattina, i signori Donato non avrebbero sorriso all’arrivo dei nipoti nel primo pomeriggio.

Sciocchezze apparentemente senza importanza, certo, se commisurate alle  situazioni di gravità vissute da molte famiglie colpite dal Virus o lontane dagli affetti, ma, comunque, anche certe piccole abitudini di routine quotidiana, se allontanate di colpo dal nostro vivere, possono  destabilizzarci al pensare:

<<chissà quando potremo di nuovo riacciuffarle, quando riascolteremo la musica per le strade, quando riprenderemo a scontrarci per le strade o a sederci in chiesa stringendoci la mano>>.

Allora, forse, tutto questo ci sembrerà un lontano incubo, non ci ricorderemo forse più dell’abbraccio solo virtuale ai genitori, dei compiti di scuola on line da caricare ogni giorno, della fila per due ai negozi, con guanti e mascherina che nascondono anche il sorriso più coraggioso, delle transenne che ci separano dal mondo, dello sport cancellato, dei cinema chiusi, delle porte chiuse, delle città chiuse…

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Ci ricorderemo allora solo dei momenti trascorsi coi figli a casa, delle maratone di film, dei disegni  pasticciati, delle chat surreali, dei messaggi affettuosi di amici, familiari, alunni e dell’amore che si avverte nell’aria, un’aria che, nonostante sia minacciata da un terribile nemico, mai come oggi è colma di Amore e di  Solidarietà  l’uno verso l’altro.

Sandra Orlando

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